L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

domenica 6 maggio 2012

0-54. CHIUSE TUTTE LE CENTRALI NUCLEARI GIAPPONESI

Impressionante, quasi epocale. Il 5 maggio 2012 è stato spento l'ultimo reattore nucleare giapponese ancora funzionante dopo la tragedia nucleare di Fukushima. Non sarà ancora la ratifica dell’uscita del Giappone dall’era energetica nucleare ma poco ci manca: questo è il risultato dei crash test di tipo europeo voluti dal governo nipponico che ha detto la verità sulla sicurezza degli impianti presenti nel paese e che hanno provocato la chiusura di tutti i 54 reattori del Paese. Il problema è sempre la cattiva politica: l’attuale governo di centro-sinistra cerca un progressivo ridimensionamento del peso del nucleare sulla produzione energetica, mentre l'opposizione liberaldemocratica è sempre solidale con la potente lobby nucleare-energetica. Che succhia i soldi dei contribuenti, come tutte le lobby nucleari nel mondo, compresa l’Italia del patetico tentativo del governo Berlusconi di sovvertire la volontà popolare espressa con i referendum. Anche in Giappone la reazzione della gente comune ha fatto recedere le autorità dal tentativo di far ripartire due reattori dalla centrale nucleare di Ohi della Kansai Electric, sulla costa del Mar del Giappone. A Tokyo non si nascondono i pericoli di una probabile insufficiente produzione energetica per i prossimi mesi estivi e si stanno preparando piani di distacchi programmati per alleviare i disagi che ci potrebbero essere, mentre d’altra parte, come chiede Greenpeace di cogliere “l'opportunità di un Paese denuclearizzato per ascoltare finalmente i suoi stessi esperti e il popolo giapponese che chiede di tenere spenti i reattori e di concentrare ogni sforzo per aumentare l'efficienza energetica e l'uso delle energie rinnovabili”. In fondo proprio l’Italia, paese ormai denuclearizzato da molti anni, ha dimostrato che si può fare. Il nostro paese, come chiunque può rilevare leggendo i dati offerti al pubblico dal gestore della rete elettrica nazionale Terna, è pienamente in grado di far fronte a richieste ordinarie e straordinarie di energia elettrica, al contrario del panorama negativo che ci offrivano Veronesi, Testa e tutti i fautori del nucleare di Stato. Non bisognerà mai abbassare la guardia, se i consumi dovessero salire specie se nei prossimi anni si evolverà ulteriormente la proposta di veicoli elettrici, che sono la soluzione contro la fonte principale di inquinamento: gli idrocarburi consumati dalle automobili. Anche Siena, come le altre città italiane, si deve dotare di sistemi di distribuzione pubblica di energia per autotrazione, come esistono per la benzina. Per tutti il futuro è nello sviluppo esasperato delle rinnovabili: anche nel campo dell’edilizia l’introduzione massiccia del riscaldamento delle abitazioni attraverso lo sfruttamento del sottosuolo con la geotermia a bassa entalpia ridurrebbe grandemente il consumo del metano. Con una pressione popolare verso i governi che si adoperino a far studiare ed applicare le nuove tecnologie. Perché non ci sia in futuro una nuova Fukushima, nemmeno appena al di là delle Alpi: Francia, Svizzera e Slovenia, bombe dal rischio incalcolabile non lontano dai confini del nostro paese. Confini che possono forse fermare le persone, ma non la radioattività.

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