L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

domenica 13 novembre 2011

4- THE GAME IS OVER 12 NOVEMBRE 21:42

Il governo Berlusconi è caduto, non vittima di tranelli parlamentari, non abbandonato da un alleato di governo, ma dalla sua incapacità di decidere una linea politica ed economica. Le scene di giubilo che si sono viste in televisione, sono un segnale forte: per calamitare la benevolenza di tutti, forse comprandola volta volta con l’immagine, la raccomandazione, la dazione e perfino con l’invidia verso un uomo che a tratti sembrava potere tutto e il contrario di tutto, una sorta di regime fondata sul consenso televisivo e sulla capacità di controllo del territorio di troppi professionisti della politica mischiato all’anelito separatista della Lega Nord si è incartata sui suoi stessi veti contrapposti e sugli appetiti di molti opportunisti della poltrona, finendo come un’auto senza benzina sul lato destro di una statale affollata e frettolosa. Come previsto, il Presidente della Repubblica Napolitano ha dato l’incarico a Mario Monti, proteggendolo da subito con l’immunità garantita dalla nomina a senatore a vita: una polizza necessaria in questa Italia in difficoltà. Un volto nuovo, per l’agone politico romano, e altamente credibile sui mercati internazionali: proprio la cura dell’immagine tanto cara all’ex premier è il trampolino di lancio del governo che si andrà a fare. E alla fine, nell’ultimo colloquio che Berlusconi ha avuto con Monti, non ci sono state novità. Avendo sempre e solo pensato ai fatti suoi personali (leggi conflitto di interessi) il mancato statista di Arcore ha chiesto esclusivamente garanzie personali in tema di giustizia e televisione. I suoi fedelissimi: abbandonati al loro destino, tanto che La Russa sembra già rimpiangere Fini. Ma dai primi nomi che vengono proposti si capisce che ancora una volta una generazione che è ormai vecchia e superata vuole rimanere in sella. Al ministero della Sanità si spende il nome di Umberto Veronesi: abbiamo proprio bisogno di un ultraottantenne bollito e in conflitto di interessi con le sue diverse attività, che ha fatto il doppio salto della quaglia in appena un anno (nucleare)? Giuliano Amato, agli Esteri o all’Economia, settantatreenne pensionato da oltre 30.000,00 euro mensili, non è meglio che continui a guardare i nipotini sulla battigia di Ansedonia? Per ironia della sorte, l’unico partito che si è già messo all’opposizione è la Lega. Eppure la pattuglia milanese che si annuncia al governo è quanto mai nutrita e formata da illustri professori provenienti da Cattolica e Bocconi!  Dopo Papandreu se ne è andato anche Berlusconi. Ma i pericoli per la stabilità italiana, economico-finanziaria oltre che politica, non finiscono domani con il nuovo governo e la politica feroce di austerità che colpirà tutti e non solo alcune categorie. La discesa dello spread sarà un segnale beneaugurante, saranno il taglio delle spese e il finanziamento dello sviluppo i motori nazionali della ripresa. Così i mercati si incaricheranno di spostare il focus su altre crisi, finora appena annunciate, in primis la Francia e, a ruota la Germania. A quel punto nemmeno la Gran Bretagna si salverà dal dover affrontare la crisi, anche se non fa parte della zona-euro, sarà possibile rinegoziare i diktat dell’Eba penalizzanti per le banche italiane, e la resurrezione europea farà da traino alla ripresa americana. 

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