L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

venerdì 3 maggio 2013

BANCA E PD: L'INTRECCIO DEI FINANZIATORI

A Siena molti si domandavano come avrebbe fatto il Pd locale ad andare avanti senza le generose elargizioni di Giuseppe Mussari. L’ex presidente del Monte dei Paschi e dell’Abi, secondo i dati ufficiali della Camera dei Deputati, dal 27 febbraio del 2002, data del suo primo assegno al partito, fino al 6 febbraio dello scorso anno, aveva versato a titolo personale nelle casse del movimento ben 683.500 euro. Tanto da far vergognare il candidato-sindaco Bruno Valentini, come da dichiarazione dello scorso 17 aprile. Mentre sulla stampa nazionale compaiono gli elenchi dei finanziatori dei partiti italiani, si scopre che dietro il binomio banca-partito continua ad arrivare al numero 34 di Via Rosi un fiume di denaro. Frutto del solito intreccio che non vuol mollare la presa. Tra novembre 2012 e aprile 2013 infatti il Partito Democratico cittadino ha ricevuto 157.589,38 euro di contributi elettorali. In cui la politica è rappresentata dalla parlamentare Susanna Cenni (22mila euro) e dall’ex deputato ora presidente della società per la nettezza urbana Sienambiente, Fabrizio Vigni (7mila euro).
Poi vengono solo figure legate a doppio filo con la banca e le società locali. In testa alla lista del periodo c’è Alessandro Piazzi con 24mila euro versati. Protagonista della vita cittadina di basso profilo, ma non figura secondaria in città: Piazzi è l’amministratore delegato di Estra, la multiutility locale dell’energia e delle telecomunicazioni, oltre che membro della Deputazione amministratrice della Fondazione MPS (di cui periodicamente viene indicato come successore di Gabriello Mancini, che a sua volta partecipa al finanziamento con 5.000,00 euro) ancora oggi primo azionista della banca, consigliere di amministrazione di Sansedoni Spa, membro del comitato esecutivo di Confservizi Cispel Toscana, oltre ad aver girato negli ultimi 18 anni gran parte dei CdA della galassia Monte (Ticino vita, Consum.it, Banca Toscana, Monte Paschi Banque)e dell’Università.  
La lista dei finanziatori locali del Pd prosegue, ed è composta da nomi, anche storici per il partito, che occupano o hanno occupato posizioni di rilievo nell’istituto di credito senese. Ad esempio con 8.000,00 c’è Francesco Saverio Carpinelli, già ai vertici di Mps Capital Services, con 8mila euro e dagli attuali vice presidenti della stessa banca per le imprese: Fabio Ceccherini (10mila euro) e Paolo Capelli (5mila euro). Il presidente di Mps Leasing & Factoring ed ex consigliere del gruppo nonché esponente sindacale di primo piano Fabio Borghi ha versato al Pd 6mila euro, mentre 8mila euro sono arrivati da Graziano Costantini, che porta lo stesso nome dell’imprenditore già amministratore di Mps, mentre di altri deputati della Fondazione Paolo Mazzini ha versato 5.000,00 euro e Paolo Fabbrini, componente anche del board di Siena Biotech, 7.000,00. La storica presidente del collegio sindacale di Palazzo Sansedoni, Luciana Granai, ha sborsato  11.000,00 euro. Il presidente della società comunale Siena Parcheggi, Roberto Paolini, è più munifico: 14.789,00 euro. Ha avuto molto dalla banca, il ragioniere: nel suo curriculum si legge della partecipazione al Collegio dei Revisori della Fondazione, di Sansedoni e di Siena Biotech spa e al collegio sindacale di Axa Montepaschi Vita. Al contrario il vicepresidente di Rocca Salimbeni nonché sindaco revisore nel vecchio CdA, Marco Turchi, non è molto generoso: soltanto 5mila euro.
La signora Linda Lanzillotta, che sembra estranea ai giochi della politica senese in quanto eletta in Umbria con Scelta Civica, ha avuto tra i suoi sostenitori Ducci Astaldi. Il presidente del consiglio di gestione della società italiana per Condotte d’acqua ha finanziato con 10.000,00 euro la campagna della signora Lanzillotta. Che è la moglie del presidente del consiglio di sorveglianza della sua stessa azienda, Franco Bassanini, già deputato eletto proprio a Siena. Quel Bassanini che è stato riconfermato in extremis alla presidenza della Cassa Depositi e Prestiti che pare in pole position per intervenire nel Monte dei Paschi uando risulterà evidente e incontrovertibile l’impossibilità di restituire i Monti bond. Ricordare che Bassanini, insieme a Giuliano Amato e Luigi Berlinguer (soci fondatori di Astrid), è considerato il padrino politico più importante dell’ex presidente del Monte, Giuseppe Mussari, è come chiudere il cerchio.

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