IN UN SERVIZIO TELEVISIVO DI IERI, HO SENTITO DELLA STORIA DEL PORTO DI TRIESTE CHE HA PERSO LA COMMESSA DELLA GESTIONE DEL TRAFFICO DELLE BANANE VERSO L' EST EUROPEO IN FAVORE DI CAPODISTRIA CHE PUO' PRATICARE PREZZI MIGLIORI PER I TRASPORTATORI E IMPORTATORI.
FRA LE CONCAUSE VIENE CITATO IL FATTO CHE LA SLOVENIA, AVENDO UNA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA FATTA COL NUCLEARE, AVREBBE MINORI COSTI ENERGETICI, E QUINDI PUO' PRATICARE PREZZI COMPETITIVI INACCESSIBILI AL PORTO ITALIANO.
TUTTO CIO' E' FALSO.
QUANDO PAGHIAMO LA BOLLETTA ELETTRICA NOI CI TROVIAMO SOPRA DIVERSI ONERI CHE NON PARTECIPANO ALLA COSTITUZIONE DEL COSTO DI PRODUZIONE DELL' ENERGIA, COME I PRELIEVI CIP6 SULL' INCENERIMENTO DEI RIFIUTI, GLI ONERI DELLO SMANTELLAMENTO DELLE VECCHIE CENTRALI NUCLEARI E DELLA COSTITUZIONE DEL DEPOSITO NAZIONALE DELLE SCORIE CHE LA SOGIN, TRA L' ALTRO, NON HA MAI REALIZZATO.
INOLTRE PAGHIAMO UNA TASSA ERARIALE DI CONSUMO E L' ADDIZIONALE PROVINCIALE!
LA MANCATA COMPETITIVITA' DEL PORTO DI TRIESTE E' LO SPECCHIO DELLA MANCATA COMPETITIVITA' DEL PAESE.
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