L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

sabato 4 febbraio 2012

LO SANNO ANCHE IN FRANCIA CHE IL NUCLEARE NON CONVIENE

Che la convenienza della produzione di energia elettrica con il nucleare fosse una bufala lo abbiamo scritto molte volte, denunciando la disinformazione continua dei nuclearisti italiani e non solo, che impediva costantemente di fare un conto economico della convenienza della cosa prima ancora di un conto civile dei rischi per la cittadinanza e il futuro dell’ambiente in cui viviamo. Ora, che non sia economicamente conveniente per il paese che del nucleare ha fatto una bandiera di stato, lo certifica la Corte dei Conti francese. La Cour des Comptes, infatti, ha addirittura sottolineato che i costi per la gestione delle centrali atomiche sono aumentati notevolmente e cresceranno ancora di più in vista delle maggiori misure di sicurezza necessarie dopo l’incidente di Fukushima in Giappone (di cui il governo giapponese in questi giorni dichiara la messa in sicurezza, ma dobbiamo verificare). Ancora la Corte si azzarda a stimare che nell’arco del prossimo decennio il costo di produzione dell’energia nucleare salirà dagli attuali 49,50 a quasi 60 euro/MWh: “Quali che siano le scelte fatte per mantenere il livello di produzione attuale – si legge nel rapporto – investimenti importanti sono da prevedere a breve e medio termine, tali da rappresentare almeno un raddoppio del ritmo attuale di investimento in manutenzione”. Ricordiamo che dopo il disastro avvenuto in Giappone attraverso un meccanismo ipoteticamente improbabile come il combinato terremoto-tsunami, le centrali di tutto il mondo subito stress test col risultato di dover procedere a un costosissimo miglioramento dei sistemi di sicurezza e un aumento dei livelli di manutenzione. Questi interventi ovviamente non nucleare.sono a costo zero: la Cour des Comptes stima in un 10% in più entro 10 anni sul totale dei costi di produzione dell’elettricità col nucleare, e non stiamo ancora parlando del decommissioning e dei suoi costi dopo che una centrale nucleare termina il suo ciclo vitale. Oggi la “bomba” che gira in Europa sembra che siano le centrali nucleari tedesche, visto che la Merkel ha prorogato per legge la vita di alcuni impianti obsoleti, nel tentativo di non perdere produzione di energia elettrica mentre cerca di sviluppare fonti alternative: ma il tempo di decadimento di un reattore non si può misurare per decreto, la situazione si sta facendo pesante ogni mese che passa. Riguardo alla tecnologia EPR definita “supersicura” dall’ex ministro dell’Ambiente Prestigiacomo, che volò a Flamanville per certificare supersicuro un buco nel terreno pieno di tralicci di acciaio e cemento armato senza sapere di cosa stava parlando,la Corte dei Conti di Parigi avverte che “è assolutamente troppo presto per fornire un calcolo completo del costo di produzione di un impianto EPR” visto che lo slittamento continuo della data di consegna dell’impianto fa già ora stimare i costi di produzione fino a 70/90 euro per Megawattora, cifre assolutamente fuori dal mondo economico.

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