L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

domenica 13 maggio 2012

IL CONCETTO DI LIBERTA' DI PAROLA A SIENA

IL concetto di libertà di parola a Siena non esiste. La caccia della cricca di potere a tutte le voci dissonanti dalla pessima ammministrazione della cosa pubblica, che in una piccola cittadina di 60.000 abitanti vale svariati miliardi di euro, è finalizzata a ottenere il silenzio sulle proprie malefatte. I piccoli con vessazioni "non ufficiali" sui luoghi di lavoror, andando in banca a chiedere un finanziamento, l'esclusione dai passati finanziamenti a pioggia per tutto il pubblico dei sostenitori. In grande con il defenestramento o licenziamento in tronco del direttore del giornale La Nazione Tedeschini, reo di aver pubblicato articoli "spiacevoli" sulla banca Monte dei Paschi di Siena (peraltro puntualmente precisi e veri) non graditi alla governance dell' istituto di credito, che in quanto socia e finanziatrice della famiglia Monti Riffeser proprietaria del quotidiano, non ha potuto negare il suo consenso. Almeno la mafia spara e ha un volto.

domenica 6 maggio 2012

0-54. CHIUSE TUTTE LE CENTRALI NUCLEARI GIAPPONESI

Impressionante, quasi epocale. Il 5 maggio 2012 è stato spento l'ultimo reattore nucleare giapponese ancora funzionante dopo la tragedia nucleare di Fukushima. Non sarà ancora la ratifica dell’uscita del Giappone dall’era energetica nucleare ma poco ci manca: questo è il risultato dei crash test di tipo europeo voluti dal governo nipponico che ha detto la verità sulla sicurezza degli impianti presenti nel paese e che hanno provocato la chiusura di tutti i 54 reattori del Paese. Il problema è sempre la cattiva politica: l’attuale governo di centro-sinistra cerca un progressivo ridimensionamento del peso del nucleare sulla produzione energetica, mentre l'opposizione liberaldemocratica è sempre solidale con la potente lobby nucleare-energetica. Che succhia i soldi dei contribuenti, come tutte le lobby nucleari nel mondo, compresa l’Italia del patetico tentativo del governo Berlusconi di sovvertire la volontà popolare espressa con i referendum. Anche in Giappone la reazzione della gente comune ha fatto recedere le autorità dal tentativo di far ripartire due reattori dalla centrale nucleare di Ohi della Kansai Electric, sulla costa del Mar del Giappone. A Tokyo non si nascondono i pericoli di una probabile insufficiente produzione energetica per i prossimi mesi estivi e si stanno preparando piani di distacchi programmati per alleviare i disagi che ci potrebbero essere, mentre d’altra parte, come chiede Greenpeace di cogliere “l'opportunità di un Paese denuclearizzato per ascoltare finalmente i suoi stessi esperti e il popolo giapponese che chiede di tenere spenti i reattori e di concentrare ogni sforzo per aumentare l'efficienza energetica e l'uso delle energie rinnovabili”. In fondo proprio l’Italia, paese ormai denuclearizzato da molti anni, ha dimostrato che si può fare. Il nostro paese, come chiunque può rilevare leggendo i dati offerti al pubblico dal gestore della rete elettrica nazionale Terna, è pienamente in grado di far fronte a richieste ordinarie e straordinarie di energia elettrica, al contrario del panorama negativo che ci offrivano Veronesi, Testa e tutti i fautori del nucleare di Stato. Non bisognerà mai abbassare la guardia, se i consumi dovessero salire specie se nei prossimi anni si evolverà ulteriormente la proposta di veicoli elettrici, che sono la soluzione contro la fonte principale di inquinamento: gli idrocarburi consumati dalle automobili. Anche Siena, come le altre città italiane, si deve dotare di sistemi di distribuzione pubblica di energia per autotrazione, come esistono per la benzina. Per tutti il futuro è nello sviluppo esasperato delle rinnovabili: anche nel campo dell’edilizia l’introduzione massiccia del riscaldamento delle abitazioni attraverso lo sfruttamento del sottosuolo con la geotermia a bassa entalpia ridurrebbe grandemente il consumo del metano. Con una pressione popolare verso i governi che si adoperino a far studiare ed applicare le nuove tecnologie. Perché non ci sia in futuro una nuova Fukushima, nemmeno appena al di là delle Alpi: Francia, Svizzera e Slovenia, bombe dal rischio incalcolabile non lontano dai confini del nostro paese. Confini che possono forse fermare le persone, ma non la radioattività.

giovedì 3 maggio 2012

E POI CHIAMANO ESAGERATI QUELLI DELLA VAL DI SUSA

IL FATTO QUOTIDIANO DI GIOVEDI' 3 MAGGIO: "Ripoli, paese dell’Appennino attraversato dalla Variante di Valico, il tratto di autostrada che nei progetti deve aggiungersi al tratto di A1 tra Bologna e Firenze, si prepara a un piano di evacuazione nel caso la frana si muova un po’ più del dovuto. Piano che prevede suoni di allarme delle campane in caso di emergenza. “La gente deve sapere che cosa fare se una soglia viene superata. È una questione sulla quale la popolazione va coinvolta”. I tecnici del Cnr e dell’Ispra venuti da Roma su invito del prefetto di Bologna, Angelo Tranfaglia, hanno emesso oggi il loro verdetto sulla vicenda del paesino appenninico messo a rischio dagli scavi di una galleria per la Variante di valico. Un verdetto che non mette uno stop ai lavori, ma che riconosce una volta per tutte che la frana è causata da quei lavori. Per questo la sentenza degli esperti impone una serie di prescrizioni prima di andare avanti a perforare. Tra queste quella della creazione di un sistema di allarme, una sorta di piano d’evacuazione per i ripolesi, che permetta ai cittadini di capire come muoversi in caso di improvvisi smottamenti".

PERDERE CASA E PAESE, PERDERE LA PROPRIA IDENTITA', PERDERE I SECOLI DELLA PROPRIA STORIA. QUESTO E' IL FUTURO CHE ATTENDE I CITTADINI DI RIPOLI, SULL' APPENNINO TOSCO-EMILIANO.

E POI DICONO CHE QUELLI DELLA VAL DI SUSA SONO ESAGERATI...

martedì 1 maggio 2012

PARADOSSI PUBBLICITARI: REAL TIME

Il promo del nuovo programma di Real Time: "24 ore in sala parto"
l'arrivo di una nuova vita
sulle note del brano dei Queen "Bohemian Rapsody" dall'album "A night at the opera"
con Freddy Mercury che canta
"Mama, just killed a man"
(Mamma, ho appena ucciso un uomo)

comunicazione pubblicitaria dissociata?
FARE UN FIGLIO EQUIVALE A UCCIDERE QUALCUNO?
misteri della comunicazione o ignoranza felix ...

DISCARICHE ABUSIVE ANCHE A SIENA: ALTRO CHE ISOLA FELICE!

La Guardia Forestale di San Gimignano ha scoperto nel marzo 2012, lungo la strada che da Staggia va fino a Poggibonsi, una discarica abusiva a cielo aperto di almeno mille metri quadrati piena di spazzatura e ogni cosa altamente inquinabile che esiste in commercio. In particolare ci sarebbe un deposito abusivo di amianto, non protetto e non isolato, per cui si teme l’avvelenamento delle falde acquifere e del torrente Staggia, con tutte le nefaste conseguenze del caso.  Addirittura la discarica non sarebbe di proprietà di un camorrista in trasferta, ma bensì di un cittadino del luogo. Improvvisamente si squarcia il velo della qualità di vita senese, e ci ritroviamo con gli stessi problemi degli altri italiani che con inquinamento e discariche abusive devono convivere: ultima fra tutte quella che è stata realizzata come fondo autostradale sotto il manto d’asfalto della Brebemi, l’autostrada alternativa alla A4 in costruzione tra Brescia e Milano, per tacere della pianura a nord di Napoli così ferocemente descritta da Saviano in Gomorra. Ora, secondo il rapporto della Forestale, la discarica sarebbe attiva da ben venti anni, in mezzo alla campagna, senza nessun ostacolo alla vista di chi passa. Cosa ha fatto la Forestale in questi venti anni? Qualcuno ha girato la testa altrove? E Carabinieri e Polizia non hanno mai visto nulla? Ci piace ringraziare la Forestale per aver fatto, oggi, il suo dovere con un controllo opportuno, ma se la prevenzione e il pattugliamento del territorio non si fanno, queste sono le conseguenze. Il rottame di un trattore, che campeggia nel terreno, presente da così tanto tempo non ha fatto sospettare nessuno. Ora bisognerà chiamare l’Arpat per fare le opportune verifiche sulla qualità e quantità dell’inquinamento che è stato scoperto, poi bisognerà provvedere alla bonifica dei luoghi: una spesa enorme per la comunità che certamente il proprietario del campo non sarà in grado, in sede giudiziaria, di rimborsare ai cittadini.

LEGABASKET DEI DILETTANTI ALLO SBARAGLIO

"La sera di giovedì 12 aprile è andata in onda la vergogna del basket italiano. La partita di cartello numero uno, la sfida tra Cantù e Siena valida per la nona di ritorno del campionato italiano, fino a due ore prima della gara era nel palinsesto di Rai Sport. Poi, evidentemente, le proteste dell’hockey su ghiaccio, che in contemporanea aveva gara quattro della finale scudetto tra Bolzano e Valpusteria hanno avuto la meglio. Era come se si fosse giocato una partita tra Siena e Valdombrone, oppure Cantù contro Valle del Lambro (da Asso a Erba): sfide strapaesane per uno sport che, con tutto il rispetto, di nazionale ha solo il nome e non le squadre. E chiaramente la diretta in streaming di Raisport è andata subito in tilt per eccessi di connessione, e molti hanno difficoltà a vedere in streaming e non è rimasto che seguire la gara, per chi non ha avuto la buona sorte di poter andare a Desio, attraverso le informazioni del sito di Legabasket. Una lega che sicuramente è guidata da gente molto competente: la gara di stasera era, con il tutto esaurito e oltre 6000 biglietti venduti, lo spot più bello per il basket italiano e l’incapacità di programmazione ha vanificato tutto. La partita al contrario è stata tiratissima e molto intensa..." ( da Umberto De Santis per http://www.ilcittadinoonline.it/

VOLEVO AGGIUNGERE CHE "DOPO" IL FATTACCIO CI DOBBIAMO SORBIRE LE PARTITE DELLE SQUADRE CHE, RAGGIUNTA LA SALVEZZA, SONO DIVENTATE SOLO PUNCHING BALL PER QUELLE CHE DOVRANNO COMBATTERE NEI PLAYOFF, FALSANDO SPIRITO E QUALITA' DEL CAMPIONATO.

BRAVA LEGABASKET!

NEL 2006 HO IMPARATO A CANTARE ISLANDESE


NEL 2012 CANTO A SQUARCIAGOLA CON MIO FIGLIO QUESTA CANZONE! RIGOROSAMENTE IN ISLANDESE, OVVIO...

HOPPIPOLLA - by SIGUR ROS from the album TAKK

REMEMBER FUKUSHIMA - IL MONDO DIVISO SUL NUCLEARE

STAMATTINA 1 MAGGIO 2012 la televisione giapponese NHK ha fatto vedere un filmato angosciante sulla situazione dell'area del disastro di Fukushima a oltre un anno di distanza.
Il ricordo della catastrofe di Chernobyl è stato recentemente oscurato, dopo 26 anni, dalla tragedia di Fukushima, che ha conseguito il risultato di far uscire il Giappone repentinamente dal nucleare e dalla produzione di energia elettrica con quella fonte di energia. I giapponesi, spietati fino all’ultimo, hanno adottato un piano di ristrutturazione feroce, applicando rigidamente tutte le norme esistenti per favorire il risparmio energetico, hanno riattivato centrali in disuso, ma hanno centrato il bersaglio in un solo anno: a oggi di 54 centrali esistenti ne è in funzione solo una. Ma i reattori nucleari di Fukushima si trovano in condizione di rientrare “temporaneamente o parzialmente” in criticità, che vuol dire ancora emergenza piena nel Sol Levante. La sfiducia nella sicurezza delle centrali nucleari è totale in tutto il mondo, nonostante alcuni paesi la lobby del settore sia ancora viva: perfino in Francia i costi continuamente lievitati per la centrale di Flamanville che non riesce a vedere la luce sono stigmatizzati dalla popolazione. Prima Chernobyl e poi Fukushima hanno costretto tutta una serie di Paesi a rivedere il loro atteggiamento verso il nucleare. Negli ultimi 26 anni non ci sono state nuove centrali nucleari costruite negli Stati Uniti. Ora Germania, Svizzera e Belgio stanno discutendo di come chiudere i loro reattori. La Spagna è in procinto di votare di non costruire nuovi reattori nucleari e l'Italia ha deciso di non dare il via a qualsiasi industria dell'energia nucleare. In questi giorni Edf ha abbandonato la società mista con Enel che doveva realizzare la seconda era nucleare italiana, cardine del programma dell’ultimo governo Berlusconi. Nel marzo di quest'anno, la Bulgaria ha deciso di fermare la costruzione della sua centrale nucleare a Belene, nonostante le perdite finanziarie che dovrebbe sostenere. Questo è il primo esempio in cui un contratto internazionale attivo per la costruzione di una centrale nucleare è stato dissolto. Il Messico sta annullando la costruzione di 10 reattori nucleari in favore dello sviluppo di nuove centrali a gas. Il Parlamento lituano sta per sottoporre a referendum popolare il prossimo 12 ottobre il progetto di costruzione della centrale nucleare di Visaginas. L'India ha fortissime difficoltà per avviare il suo impianto nucleare di Kudankulam: si sono levate alte le proteste di migliaia di cittadini e dei residenti locali a causa dell’elevato rischio sismico della zona scelta. Impressione ha destato pure il conto economico del disastro nipponico: a oltre un anno di distanza, si è potuto calcolare finora, per la bonifica e il risarcimento alle vittime, la somma di 245 miliardi dollari. In Francia, dove ben il 78% della sua energia viene prodotta con l’atomo, François Hollande, candidato presidente all’Eliseo, ha proposto di tagliare di un terzo la dipendenza della Francia dal nucleare entro il 2025, che vale a dire fino al 50% dell'energia del Paese. Anche la Cina, che vuole scrollarsi di dosso la sua dipendenza dai grandi impianti alimentati a carbone, e che sta costruendo centrali nucleari più di chiunque altro, ha iniziato a investire ingenti risorse nelle energie rinnovabili, guardando al futuro di questa fonte energetica. Il fuggi fuggi dell’imprenditoria mondiale dal settore è impressionante, e i mercati dell’uranio, che erano esplosi all’epoca del pronunciamento berlusconiano, si sono drasticamente ridimensionati. Ma il dato di fondo essenziale è che produrre energia elettrica con il nucleare è antieconomico. Senza cospicui finanziamenti pubblici l'energia nucleare non può sopravvivere in un'economia di mercato. E i finanziamenti pubblici generano corruzione e lassismo. Nessun Paese basato su un'economia di mercato ha costruito una sola centrale nucleare dopo il disastro di Chernobyl. L'energia nucleare richiede un grande sostegno a livello di governo. Le centrali nucleari in Russia e in Cina appartengono allo Stato. Fino al 2004, il governo francese possedeva interamente Electricité de France, che gestisce ogni centrale nucleare nel Paese. Ancora oggi, però, ancora oltre l'80% delle azioni della società appartengono al governo. Quindi quando un governo mette mano all’impresa dell’atomo, i suoi costi elevatissimi e poco trasparenti allontanano gli investitori privati: fin dalla progettazione fino allo smantellamento sicuramente i rischi vengono trasferiti nei portafogli dei consumatori e dei contribuenti. La lezione di Fukushima non è stata compresa da tutti. I disastri di Chernobyl e Fukushima hanno dimostrato che l'energia nucleare è vulnerabile per molti motivi spesso del tutto imprevedibili. I governi e la gente comune vogliono garanzie di sicurezza e fattibilità economica: qualità che, si deve constatare, l'energia nucleare oggi non possiede. Con buona pace di veronesi, Testa e la schiera dei nuclearisti italioti.