L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

sabato 4 febbraio 2012

GIOVANNI TIZIAN E LA MAFIA EMILIANA

"Giovanni Tizian è arrivato a Modena a 12 anni, costretto a lasciare la Calabria, dove è nato, con quel che restava della sua famiglia, dopo l'incendio che ha distrutto la fabbrica del nonno e, a seguire, l'assassinio, per mano della 'ndrangheta, di suo padre, Giuseppe Tizian, funzionario del MPS a Locri - raccontano dall'associazione 'Libera' -  Oggi racconta verità scomode e notizie che qualcuno preferirebbe velare". Questo ventinovenne giornalista modenese vive sotto scorta dal quindici giorni per disposizione della procura antimafia di Bologna, dopo le minacce ricevute per le sue inchieste sulle infiltrazioni mafiose in Emilia Romagna, specialmente nella provincia di Reggio Emilia. Tizian ha raccontato degli intrecci fra la politica locale e la criminalità organizzata, di aste al ribasso e lavori sottocosto, che hanno portato anche allo stop di alcuni cantieri come quello della circonvallazione di Novellara in costruzione. Una intervista al giornalista è disponibile sul sito di www.reggionline.com e conferma che il passaggio dal movimento terra all’edificazione è il nuovo salto di qualità delle mafie nazionali che riciclano al nord i soldi sporchi. La Toscana, che è terra di passaggio, certamente deve stare con gli occhi aperti. A Giovanni Tizian va tutta la mia solidarietà.

 

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