L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

lunedì 2 aprile 2012

NUCLEARE: L'ERBA CATTIVA NON MUORE MAI

E' VECCHIO, RINCOGLIONITO E ROMPE ANCORA IL PROSSIMO. Veronesi sembra bisognoso di quattrini e prebende varie, e si ripropone, come se la volontà popolare fosse solo carta straccia, quale paladino della terza era nucleare italiana, nonostante le prime due siano state sistemate per sempre da due micidiali refernedum. Da Il Fatto Quotidiano:

"È il momento di preoccuparsi per il futuro energetico del nostro Paese. Per farlo, però, c’è bisogno di impostare una strategia energetica a lungo termine, che comprenda anche il nucleare. Parola dell’associazione Galileo 2001 per la libertà e la dignità della Scienza, che in una lettera firmata da 100 medici e scienziati sottolinea il fatto di non avere, in Italia, “un adeguato e convincente piano nazionale di sviluppo energetico (proprio detto da quelli che avrebbero dovuto farlo a suo tempo suona ridicolo, ndr), che tenga conto della necessità di ragionare su tempi strategici affrancandosi da pregiudiziali che possano condannare precocemente progetti lungimiranti”. Secondo l’associazione, di cui il professor Umberto Veronesi è presidente onorario, l’accento posto sulle conseguenze sanitarie e ambientali delle radiazioni è “la dimostrazione di una campagna antinucleare su basi di pregiudizio (anche le vittime dei venti anni seguenti alle bomba di Hiroshima e Nagasaki sono pregiudizi? ndr)”.

Quando si parla di nucleare, o di catastrofi come quella di Fukushima, servono “valutazioni realistiche ed un più attento bilancio, senza connotazioni emotive”, scrivono gli scienziati riuniti in Galileo 2001. C’è bisogno di un’informazione più imparziale, dunque, che smetta di demonizzare l’atomo per motivi ideologici e prese di posizione. A un anno dal terremoto-tsunami giapponese, lamenta l’associazione, si deve “ancora constatare come l’attenzione massmediatica si rivolga sostanzialmente ad una sola delle conseguenze di una immane catastrofe naturale” – la distruzione di 4 reattori di uno dei due complessi nucleari di Fukushima – “con inevitabili ripercussioni sulla percezione pubblica”.


A OLTRE UN ANNO DI DISTANZA DALLA TRAGEDIA DI FUKUSHIMA, I PERICOLI NASCOSTI NEI REATTORI DELLA CENTRALE NON SONO STATI RIMOSSI, E LE CONSEGUENZE DEL RILASCIO IN MARE DI TONNELLATE DI ACQUA RADIOATTIVA NON SONO STATE ANCORA SCOPERTE. IL BUSINESS MILIARDARIO RISERVATO A POCHE PERSONE CERCA DISPERATAMENTE DI RIMUOVERE LA COSCIENZA CIVILE DELLE PERSONE MINIMIZZANDO L'IMMANE DISTRUZIONE CHE PUO' NASCERE DA OGNI IMPIANTO NUCLEARE PRESENTE NEL MONDO.

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