L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

mercoledì 17 agosto 2011

RADIAZIONI NUCLEARI: GIAPPONE INFORMATO, ITALIA NO

 L’ultimo colpo al mito dell’efficienza nipponica viene proprio dal disastro di Fukushima. I dirigenti Tepco sono stati costretti ad ammettere che non era stata prevista, nel programma di emergenza della centrale nucleare, la possibilità che avvenissero nei reattori esplosioni di idrogeno e, dopo quella avvenuta il giorno seguente il terremoto/tsunami (12 marzo), aver trovato modo di impedirne altre “a causa degli alti livelli di radiazioni presso il sito”. Dilettanti allo sbaraglio. Tepco ormai è una azienda fallita, sotterrata da debiti e richieste di risarcimento a cui mai potrà ottemperare; viene tenuta in vita dal governo giapponese giusto per avere un referente sul territorio per gestire la catastrofe nucleare, i cui contorni si evidenziano di più ogni giorno che passa. Quale imprenditore vorrebbe una fine così ingloriosa per la sua società?



A 100 km da Fukushima si è scoperto che i fanghi dei depuratori cittadini di Aizuwakamatsu hanno una concentrazione di becquerel venti volte superiore al limite consentito dalla legge. La punta dell’iceberg cresce mano mano che passano i giorni, con tutto quello che nasconde sotto. Pare che siano ben 17 le prefetture del nord del Giappone ad avere il problema dei fanghi di depurazione che non si possono più smaltire con l’interramento, poiché raggiungono o sperano i valori di 8.000 bequerel/kg, limite di legge, e il Giappone ha esattamente il doppio degli abitanti dell’Italia in un territorio di pari grandezza.  E i cittadini si stanno organizzando in comitati contro i siti prescelti per l’interramento.



Ora dovrebbero capire, i nuclearisti sorridenti del dopo disastro alla Chicco Testa o Oscar Giannino, la differenza tra un terremoto, o il disastro del Vajont, e un incidente nucleare. Kmq di città distrutte e molti morti, nei primi due casi. Ma il giorno dopo si ricomincia a vivere, a pensare, a progettare un futuro nonostante tutto. Con un cataclisma nucleare i sopravvissuti entrano nella spirale dell’agonia per molti decenni. Ci sarà solo fuga e disperazione, mentre i danni invisibili agiscono con il favore del tempo nel manifestare le atroci conseguenze: senza futuro e con un presente terribile. E un territorio che sarà per lungo tempo deserto per gli uomini.  Intanto, in mezzo a continue scosse di terremoto e ai capricci delle piogge, il governatore di Hokkaido, Harumi Takahashi, ha approvato il riavvio di un reattore nucleare nella prefettura. Takahashi ha detto di non avere obiezioni sul  piano del governo centrale per il riavvio delle centrali nucleari: la scelta è caduta sul reattore 3 di Tomari che avrebbe superato gli stress test all’europea dopo un controllo di routine. Problemi di energia per il Giappone, nel pieno di una crisi economica evidenziata dal disastro di Fukushima e in difficoltà energetica, visto che anche i piani già approvati sulle rinnovabili hanno bisogno di tempo per essere realizzati.



La televisione giapponese Nhk è molto più affidabile, come fonte d’informazione su Fukushima, del sito internet di Ispra. Il sito dell’autorità italiana per la sicurezza nucleare e per la radioprotezione, infatti, non aggiorna più le informazioni provenienti dal Giappone dal 22 luglio scorso. E dal 5 luglio non informa più sullo stato della radioprotezione in Italia e in Europa, come faceva prima. E non comunica nemmeno i dati raccolti nell’emisfero boreale americano, prima di noi interessati a futuri sviluppi degli eventi, mentre le preoccupazioni della Cina e della Corea si fanno ogni giorno più grandi. Che della radioprotezione abbiamo bisogno nel lungo periodo, è una cosa ormai acclarata, e lo sviluppo della problematica nel Sol Levante è un fatto indiscutibile. Speriamo che sia solo un problema di comunicazione al pubblico, ma che i dati da Ispra vengano ancora raccolti. Prima di abbassare la guardia, col nucleare, occorrono molti anni. Per le rassicurazioni di regime alla popolazione ignorante, pochi giorni di silenzio. 


1 commento:

  1. Penso che i giapponesi, dopo tutto quello che hanno subìto, abbiano tutto il diritto dovere di essere informati

    RispondiElimina