L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

sabato 1 dicembre 2012

CASAFORTE, LA CLASSICA OPERAZIONE FINANZIARIA DEL TRACOLLO BANCARIO

Il pasticcio deve essere veramente brutto se un Senatore della Repubblica, Elio Lannutti (che dall’alto dei suoi diritti non teme gli strali della querela facile) si permette dei toni ai quali mancherebbe solo la richiesta di dimissioni di Giuseppe Mussari da presidente dell’Abi. "I clienti del Monte dei Paschi di Siena che hanno comprato obbligazioni Casaforte Classe A scopriranno presto che la cedola semestrale in scadenza rende meno del 2% e quella successiva potrebbe addirittura scendere all'1,4%. Dati drammatici, visto che la scadenza finale è nel 2040. Mps ha perso quasi l'80% del proprio valore e i Monti-bond sono saliti a 3,9 miliardi di euro. Il Governo intervenga subito", si legge nel comunciato stampa diffuso dall’IdV. "Il Gruppo Mps – si aggiunge - ha ceduto i proprio sportelli ad un consorzio, che ha acquistato gli immobili per 1,674 miliardi grazie ad un mutuo della stessa banca. Il Monte dei Paschi di Siena, però, non appare creditore del consorzio e quindi ha finanziato una 'stichting' (nei Paesi Bassi persona giuridica sul modello di una fondazione,  ndr) olandese che ha utilizzato il prestito per costituire Casaforte, una srl subito pronta ad acquistare il credito. Così il consorzio riversa a sua volta gli affitti degli sportelli alla società, in una ragnatela aziendale per nulla trasparente. Intanto, prima della chiusura di bilancio, Mps ha collocato al pubblico dei clienti ben 1,536 miliardi di obbligazioni Casaforte e 133 milioni presso gli investitori istituzionali. Lo stesso emittente ha stimato che il bond è illiquido e rischioso e che nell'89% dei casi renderà, alla scadenza, quanto un titolo liquido e privo di rischio come BTP emessi dal Tesoro italiano. Per giunta Mps può riacquisire gli immobili a valore di perizia, lasciando così gli investitori con un pugno di mosche in mano. Il Governo - conclude Lannutti - si attivi per evitare che le banche possano continuare impunemente a frodare i risparmiatori". L’uomo della strada, leggendo queste parole, sentirà salire il puzzo della truffa? Certo è che, come ormai anni di bilanci hanno acclarato, MPS non aveva alcuna capacità finanziaria di comprarsi Antonveneta e che il buco enorme, che tanti hanno calcolato in almeno 17 miliardi complessivi tra quello dichiarato e le sorprese su quello che c’era dentro la scatola padovana si è mangiato la storia di Siena. Casaforte, se la ricostruzione di Lannutti dovesse essere confermata dalla magistratura (che non può esimersi dall’aprire un fascicolo), non sarebbe altro che un patetico tentativo di nascondere un errore clamoroso inventando architetture finanziarie sul nulla per creare utili fittizzi come la moda dei derivati e dei sub prime americani ha insegnato, sperando che l’economia andasse a tasso positivo per sempre, così da nascondere e ruminare le magagne arriviste e insopportabili di uno che “fare il banchiere non è il mio mestiere”. E che rendono la vendita di un immobile per utilizzare la plusvalenza come utile trimestrale un giochetto per ragazzi. "Penso che abbiano compreso, penso proprio di sì, se dicessi di no sarei offensivo", ha detto Alessandro Profumo a Milano, rispondendo alla domanda se la città di Siena abbia compreso la complessità della situazione del Monte dei Paschi. Ci verrebbe voglia di dirgli che lo avevamo capito prima che lui fosse catapultato in Rocca Salimbeni, e ci verrebbe voglia di chiedergli perché ogni giorno che passa, mentre chiede una cortina di silenzio intorno alla banca, non facciano altro che venir fuori novità sempre peggiori, un pozzo di San Patrizio di affari maleodoranti. Quando verrà a raccontarci che non basteranno nemmeno i 500 milioni che ha chiesto di Monti bond lunedì scorso? Invece di questo balletto di “aiuti di Stato” senza personalità giuridica e finanziaria al punto che la UE non trova il meccanismo tecnico per accettarli senza creare un precedente devastante, sarebbe il caso di nazionalizzare MPS (come Dexia in Belgio dove l’intervento pubblico è palese) facendo fuori la congrega politica che lo ha messo a capo dell’istituto e ripartire con una pulizia totale, con la pubblicazione dei documenti e la verifica delle responsabilità.

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