L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

domenica 2 dicembre 2012

LA SCELLERATA RICONVERSIONE DELLO ZUCCHERIFICIO SADAM

Lo scorso 6 novembre, presso l’Hotel Planet di Rigutino, la PowerCrop, in ottemperanza alle disposizioni di legge in materia, ha presentato pubblicamente il progetto di riconversione c.d. “Polo per le energie rinnovabili di Castiglion Fiorentino”, che riguarda il recupero dell’area dell’ex zuccherificio Sadam. La Cisl era presente all’evento con il Segretario Generale della Fai-Cisl Augusto Cianfoni, il Generale della Cisl di Arezzo Marco Salvini, il Segretario Generale della Fai-Cisl Toscana Giampiero Giampieri, il Segretario Provinciale Fai-Cisl Patrizio Giorni e tutti i delegati RSU. Perché la riconversione dell’impianto a centrale elettrica a biomasse potrebbe avere “una ricaduta occupazionale positiva di circa 450 unità (fra occupazione diretta ed indiretta), quindi un’opportunità importante di sviluppo per il settore agricolo; una soluzione per favorire, mediante la fornitura di energia elettrica a basso costo, l’insediamento di altre realtà agroindustriali e,soprattutto, uno strumento attraverso il quale reimpiegare tutto il personale dell’ex zuccherificio in attesa, da oltre 6 anni, di una risposta in merito al proprio futuro lavorativo”. Ma non tutti sono d’accordo. Le “ricadute”, come si è sperimentato in altre realtà nel Belpaese potrebbero venire da inquinamento tossico generato dall’impianto. Tale, ad esempio, è la posizione di Rifondazione Comunista di Arezzo: “E così la PowerCrop ha presentato ufficialmente il progetto di riconversione dell’ex zuccherificio Sadam in inceneritore (perché questo è il vero nome … e non centrale) a biomasse. A parte la furbesca localizzazione a Poggio Ciliegio - sull’uscio di casa di un altro comune e sulla quale avremo occasione di tornare al momento opportuno per scovarne le ambiguità – quello che ci preme sottolineare è che un impianto a combustione di tali esagerate dimensioni spazzerà via in un colpo solo tutte le caratteristiche peculiari di quella meravigliosa zona della Valdichiana: gli allevamenti di qualità, l’agricoltura di pregio con i rispettivi marchi DOC-DOP-IGT e gli agriturismi subiranno – a nostro parere - un danno tremendo da un’industria insalubre ed altamente inquinante che sfregerà per sempre l’immagine della nostra vallata. Immaginatevi un via-vai continuo di camion a gasolio che porteranno nel sito ogni anno 50.000 t. di girasole - pari a circa 25.000 ettari di terreni - ubicati ad una distanza media (media…) di 150 km in linea d’aria, corrispondenti - con correzione per tortuosità - a 300 km…altro che filiera corta di 70 km! Le 50.000 t/a saranno poi trasformate in 20.000 t/a di olio ed in 30.000 t/a di panello secco: l’olio verrà bruciato con un rendimento energetico non oltre il 40%, mentre il panello sarà incenerito (con l’aggiunta di 10.000 t. di granella di mais) con un rendimento energetico di circa il 27%: sono proprio queste scarse percentuali che fanno definire l’impianto della PowerCrop un inceneritore e non una centrale. Senza i vergognosi e famosi incentivi che favoriscono questo tipo di industrie e che distorcono il mercato, i capitani coraggiosi che s’imbarcano nell’impresa scapperebbero a gambe levate! Ma una cosa la promettiamo solennemente, senza se e senza ma: essendo noi ferocemente contrari a tale tipo di riconversione (la legge 81 prevedeva di presentare almeno 3 ipotesi alternative di riconversione, che avrebbero comunque risposto al sacrosanto diritto dei lavoratori ex Sadam ad essere reintegrati al lavoro ed anzi di creare ulteriore lavoro “pulito”) faremo di tutto – proprio di tutto – per impedire la concretizzazione di uno scempio di tal fatta!”.


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