L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

venerdì 30 settembre 2011

DALL'AIEA A SALUGGIA COME E' PICCOLO E PERICOLOSO IL MONDO DEL NUCLEARE

L’Aiea (Agenzia Internazionale Energia Nucleare) si è riunita a Vienna, prendendo importanti decisioni. Ha disposto la creazione di un team d’azione per sorvegliare l’attuazione tempestiva del piano di sicurezza nucleare e il coordinamento adeguato tra tutte le parti interessate e lo sviluppo di una nuova metodologia per gli stress test delle centrali atomiche. Ha anche verificato che il nucleare, come fonte di produzione di energia elettrica, sarà  sulla via del tramonto entro metà secolo. La quota di mercato dell'energia atomica prodotta a livello mondiale potrebbe infatti ridursi più della metà entro il 2050 (poco più del 6% entro la metà del secolo, nonostante l'aumento dei reattori in uso, vedi Russia e Iran e le ambizioni nucleari dell’Egitto).



Le nuove stime sono state fatte dopo l'incidente di Fukushima che ha provocato un ripensamento generale su questa fonte di energia a livello globale. Pensiamo solo che due potenze industriali di primissimo livello come Giappone e Germania hanno definitivamente deliberato l’uscita dal nucleare con l’invecchiarsi delle centrali esistenti, che saranno sostituite da un mix intelligente di rinnovabili, sempre più efficienti grazie ai finanziamenti pubblici che daranno un forte impulso alla ricerca scientifica. L’Aiea parteciperà in Giappone a  “una missione il cui mandato prevede l'assistenza con i piani per la bonifica di vaste aree contaminate a seguito dell'incidente Fukushima Daiichi".   Questo con le parole del suo direttore generale, il giapponese Yukiya Amano. Giusto una piccola ammissione dei megadisastri combinati nell’area nord orientale dell’isola di Honsu dalla distruzione della centrale nucleare, in cui per molto tempo le autorità hanno negato la verità completa sull’accaduto.



Ma nonostante il referendum, dobbiamo renderci conto che l’emergenza nucleare in Italia non è ancora terminata. Infatti a Saluggia (Vercelli) sono ripresi i lavori di costruzione del deposito temporaneo di scorie chiamato D2, bloccato dal comune piemontese che non vedeva chiaro nei programmi di ampliamento del sito. Stiamo parlando delle operazioni di decommissioning (pulizia della radioattività prodotta nella prima era nucleare italiana chiusa con il disastro di Chernobyl). Questo deposito, avversato dalla popolazione locale, “TEMPORANEO” sarà poi sostituito da un deposito nazionale che non esiste e che non si sa se e quando verrà realizzato: secondo gli usi della politica nazionale, questo deposito temporaneo rischia di diventare definitivo. Bisogna ricordare che in Francia ci sono treni di materiale radioattivo italiano che stanno per essere riprocessati e, fra qualche anno, torneranno indietro per lo stoccaggio. Saluggia è progettato per una “vita operativa” di 50 anni. Ma le leggi d’emergenza avranno il potere di cambiare tutto, appena sarà morta una generazione di cittadini e i giovani non avranno nemmeno idea degli avvenimenti pregressi. Per questo la vigilanza bisogna farla oggi e subito: il tempo fa dimenticare certi pericoli, ed è proprio la medicina che in cui sperano i nuclearisti per ritornare a fare affari sulla pelle della gente. 



LEXDC scrive su www.ilcittadinoonline.it di Siena


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