L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

sabato 3 settembre 2011

LA MOTOGP SCOPRE LA RADIOATTIVITA DI FUKUSHIMA

Spesso la verità si manifesta in piccole cose e spiega chiaramente le grandi situazioni. Motegi, Giappone: i piloti di MotoGP non vogliono andare lì a correre il gran premio di motociclismo che si dovrebbe disputare alla fine di settembre. Perché? E’ semplice: chi vorrebbe andare a 130 km dalla centrale nucleare di Fukushima, sapendo che la Tepco e il governo giapponese non hanno sottocontrollo la dispersione di radioattività nell’aria e nei cibi? Che non sono riusciti, a distanza di sei mesi dal disastro combinato terremoto/tsunami, a mettere in sicurezza l’impianto? Valentino Rossi capeggia il partito di quelli che vorrebbero la cancellazione del GP, ritenendo gratuitamente pericolosa l’esposizione di piloti e squadre alla radioattività. Che a dispetto delle fonti ufficiali è un pericolo concreto quanto invisibile. Già, pare assurdo che gente che sa bene di rischiare la vita ogni qualvolta si siede sui bolidi della MotoGP (e il 99,9% di noi su quelle moto non ci salirebbe mai per agonismo) trovi inaccettabile andare a Motegi e ritrovarsi esposta al rischio radiazioni. A quello dei terremoti, quasi non ci fanno più caso: in Giappone le scosse telluriche sono all’ordine del giorno. La Dorna, società organizzatrice del Circus motoristico, vorrebbe salvaguardare i contratti commerciali. La Honda, marca giapponese che con il pilota Casey Stoner ha il comando nella competizione, sta facendo pressioni sui propri piloti, ma la paura è enorme, e ciò spiega anche le preoccupazioni dei residenti dell’area di Fukushima Daichi e delle prefetture confinanti sulla salute dei cittadini e sul futuro incerto che li aspetta. Il gran premio si doveva svolgere nel mese di marzo, subito a ridosso della tragedia nucleare. Rinviato, non è stata studiata a sufficienza la possibilità di spostare l’evento nella pista di Suzuka, forse sperando che la situazione fosse sotto controllo come allora dichiaravano Tepco e Governo. Invece…  Il terremoto di marzo ha provocato danni importanti anche a Naka, 100 km a nordest di Tokyo. Lì si stava sviluppando un programma nucleare energetico dal nome Iter,che punta a fare della fusione termonucleare una fonte energetica illimitata, senza produzione di scorie. I danni sono stati talmente grandi che il programma ha subito un rinvio che, vista la caduta del premier giapponese proprio sullo sviluppo dell’alternativa rinnovabile e lo stop delle 54 centrali esistenti, potrebbe rivelarsi mortale, considerati gli alti costi del progetto e le nuove difficoltà di finanziamento. Cattive notizie per i nostri nuclearisti vengono anche dalla Francia. Una impressionante catena di incidenti sta sconvolgendo la costruzione della centrale nucleare di Flamanville, quella con la tecnologia Epr che il governo Berlusconi indicava come “la più sicura del mondo”. L’autorità della sicurezza nucleare francese (Asn) ha aperto una serie di contestazioni al costruttore Edf sulla qualità del progetto, della tecnologia, perfino sui materiali usati, con buchi e fessure sul contenitore e sulla cupola dei reattori, ad esempio. E’ stata già messa in dubbio la capacità strutturale di sopportare un terremoto o un attentato terroristico come quello delle Torri Gemelle. Ciò sta comportando un aumento esponenziale delle spese di costruzione, che stanno lievitando senza fine, si parla già di lievitazione costi tripla rispetto al budget iniziale. Il referendum italiano sembra che sia, alla fine, una delle poche buone notizie dell’anno per il nostro Paese. 

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