L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

domenica 21 ottobre 2012

L'AVVOCATO SEVERINO PENSA BENE AL SUO FUTURO

l'AVVOCATO pAOLA SEVERINO, INCIDENTALMENTE PRO TEMPORE MINISTRO DELLA GIUSTIZIA FINO ALLE PROSSIME ELEZIONI PRIMAVERILI, HA GIA' PENSATO AL BENE PROPRIO E DEI SUOI ASSISTITI, VARIEGATAMENTE COINVOLTI IN AZIONI POLITICHE PASSIBILI DI CRIMINALIZZAZIONE. COME?

BASTA DARE UNA SCORSA DISTRATTA ALLA NUOVA LEGGE ANTICORRUZIONE. NON CI VUOLE MOLTA APPLICAZIONE.
PER I PARTICOLARI, BASTA LEGGERE LE PAROLE DI DAVIGO A IL FATTO QUOTIDIANO:

Dottor Davigo, cosa la stupisce di più di questa legge?
Direi il fatto che hanno dimezzato le pene previste nel caso di concussione per induzione. Perché l’hanno fatto?
L’Ocse chiedeva da tempo all’Italia di punire il privato che paga il pubblico ufficiale, cioè il concussore, e questa legge lo prevede. Non basta?
No, perché così si aggira soltanto l’obbligo di punire chi dà denaro al funzionario pubblico, traendone vantaggi. Il concusso (concussore, ndr) alla fine la fa franca. Viene punito, ma la pena è ridotta. E le norme favorevoli sono retroattive.

Con il risultato che molti processi in Cassazione verranno annullati.

Meglio eliminare la retroattività?No, meglio non ridurre le pene!
Quanto ci manca per essere conformi alle richieste dell’Europa?
Non so cosa fosse ottenibile, ma di certo l’Italia è ancora molto indietro rispetto agli altri Paesi europei. Se solo ci fosse la volontà, basterebbe procedere in modo molto più semplice, copiando le convenzioni internazionali. Così saremmo conformi di sicuro.
Cosa cambia per quanto riguarda il traffico di influenze, cioè quando i potenti si mettono d’accordo per darsi un aiuto (illecito) reciproco?
In questo caso il vero problema è che la pena edittale prevista per questo reato (cioè la reclusione a tre anni) non consente le intercettazioni telefoniche. Ma come pensano di scovare questi reati? Li scopriremo solo se ce li verranno a raccontare.
Almeno, però, hanno aumentato i termini per la prescrizione da 7 anni e mezzo a 11 per i reati di corruzione, concussione per induzione e traffico di influenze. Basterà per terminare in tempo i processi?
C’è un equivoco di fondo. Non sono i termini di prescrizione a essere necessariamente troppo brevi, il problema è che in Italia la prescrizione comincia a decorrere non dalla scoperta del reato, ma da quando il reato è stato commesso. E di solito non si becca il criminale in flagrante. E’ ridicolo: in altri paesi, una volta che il processo comincia, i termini per la prescrizione non decorrono più. Poi c’è un’altra questione.
Quale?
Da noi ci sono 35 mila fattispecie di reati penali, e invece di ridurle, questa legge le ha ulteriormente aumentate. Rendiamoci conto che anche se abolissimo il 90 per cento dei reati, ne resterebbero ancora migliaia.
Forse però andrebbe introdotto il reato di autoriciclaggio. Oggi quelli che, ricevute le mazzette, usano i soldi per acquisti e investimenti, non vengono puniti.
Il ministro Severino ha detto che non voleva ritardare i tempi del disegno di legge, che se ne occuperà a parte. Forse ha ragione. Però noto che l’autoriciclaggio è stato inserito nella lista dei reati persino in Vaticano…
Hanno anche evitato di reintrodurre il falso in bilancio, cancellato dal governo Berlusconi.
Lasciamo stare, l’elenco di quello che manca è infinito.
Cosa pensa invece dell’incandidabilità? I condannati in via definitiva a pene superiori ai 2 anni dovranno mollare la poltrona.
Già. Peccato che oltre il 90 per cento delle condanne, anche quelle per concussione, tra rito abbreviato e attenuanti generiche vanno pesantemente sotto i due anni. E poi basta che uno patteggi per evitare la condanna. E quindi l’incandidabilità.

TRA I CLIENTI DI PAOLA SEVERINO: GIOVANNI ACAMPORA, ROMANO PRODI, FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE, CESARE GERONZI, GAETANO GIFUNI, ENI, TELECOM.

 “Qui nessuno favorisce i corrotti, tant’è che voglio riformare la prescrizione”. Così il ministro della Giustizia Paola Severino difende, in una intervista a Repubblica il testo appena approvato al Senato con il voto di fiducia. Il Guardasigilli respinge le critiche al testo e annuncia che saranno predisposte altre leggi anti-corruzione.

SIGNOR MINISTRO, SE VOLEVA RIFORMARE LA PRESCIZIONE, CI POTEVA FAR SAPERE IN CHE SENSO: PER NON DOVREBBERO ALLUNGARSI, MA PER LEI NON SI SA. E SE VOLEVA FARLO, BASTAVA AGGIUNGERE UN ARTICOLO ALLA LEGGE APPENA FATTA. DELLE PROMESSE SAPPIAMO CHE RIMARRANNO LETTERA MORTA.

MA SI SA UNA DELLE TRAGEDIE ITALIANE SONO I 130 AVVOCATI SEDUTI IN PARLAMENTO CHE NON RIESCONO MAI A SCRIVERE LEGGI CHIARE E CERTE ... A PROPOSITO, SIGNORA SEVERINO, MA A FARE LEGGI DEL GENERE NON SI SENTE UN PO' IN CONFLITTO DI INTERESSI?

QUELLO VERO, NON QUELLO DESCRITTO NELLA COMICA LEGGE FRATTINI DEL 2004.

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