L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

mercoledì 24 ottobre 2012

PEGGIOCRAZIA ALLA SENESE: LA MALASTORIA DEL MONTE DEI PASCHI

iL NOSTRO AMICO RED CI MANDA UN ALTRO PEZZO DI SANA SAPIENZA POLITICA :
“In Italia manca una cultura del merito perché non c’è una cultura della legalità. Se io, politico (capo di partito o di governo), voglio ottenere dei benefici o dei favori che non mi competono, nomino non un candidato competente, ma uno a me fedele. Se io imprenditore voglio assicurarmi che le mie tangenti, le mie evasioni fiscali, i miei intrecci col potere politico non vengano rivelati, non scelgo il manager migliore, ma quello più fidato. E non c’è persona più fedele del buono a nulla, di chi non ha alternative. Se l’Italia non cresce, se è a rischio di default, è perché è stata fin qui governata dai peggiori. Non i mediocri: i peggiori. Il clientelismo politico e l’economia sommersa hanno trasformato il nostro Paese in una peggiocrazia. È per questo che in Italia si trovano le migliori segretarie e i peggiori dirigenti”. La peggiocrazia: leggendo le parole dell’economista Luigi Zingales non riusciamo a non pensare alla nostra piccola Siena e al suo ex-colosso MPS. Alla cattiva gestione fatta da politicanti autoreferenti, con un presidente che a posteriori riconosce che “fare il banchiere non è il mio mestiere” alle mezze figure messe nei consigli di amministrazione che poco o nulla possono capire, per formazione ed esperienza, di banca. E lo scandaletto dei 130 milioni che nel bilancio ci sono e non ci sono, come la sempre informatissima Linkiesta.it è venuta a sapere, e che sarebbero finiti nelle tasche di dirigenti che in numero di 18 sarebbero finiti nella lista dei 100 manager da licenziare,è sempre una microscopica punta dell’iceberg del dissesto di Rocca Salimbeni. Ma il gruppo dei cento pare essere composto da figure di medio e basso livello, con tutti i capoccioni messi da Mussari secondo il lodo Zingales intonsi al loro posto nella Direzione Generale. Forse sanno troppo per essere abbandonati al loro destino? Ma non sono solo da una parte gli “intoccabili”. Profumo ha parlato: “Al Monte nessuno faceva la propria parte, non si capiva chi faceva cosa, il sindacato gestiva l’azienda, e un cattivo sindacato è sempre lo specchio di un cattivo imprenditore”, ma è troppo generoso con i sindacati, che non hanno mai governato l’azienda ma hanno avuto pessimi dirigenti che, con la piaggeria raccontata da Zingales, hanno collaborato alla messinscena dell’incompetenza al potere. Con personaggi che sono sempre lì, sul pezzo, perché non c’è autocritica né dimissioni per accertata incapacità nel ruolo ricoperto. Non è saltata una testa nei sindacati; perciò la sensazione della combine nel fallimento delle trattative con l’azienda è forte. Non aver ottenuto risultati dal prossimo mese di novembre significa per i dipendenti della banca non sapere a cosa si andrà incontro economicamente parlando. Cosa imporrà il Tandem con la partecipazione della signora Dalla Riva quale contratto integrativo aziendale del futuro? 


Nessun commento:

Posta un commento