A SIENA NEL '300 I CITTADINI ANDAVANO IN COMUNE A LEGGERSI IL TESTO DELLE LEGGI IN VIGORE, CHIAMATO COSTITUTO E SCRITTO IN ITALIANO E NON IN LATINO, PER LA VOLONTA' DELL' ALLORA CONSIGLIO GENERALE DELLA CITTA' CHE TUTTI LO POTESSERO LEGGERE E COMPRENDERE.
SE NE FESTEGGIANO I 700 ANNI E VIENE RIESPOSTO IN COMUNE, MA PER L' INCAPACITA' DEL SINDACO E DEL SUO GOVERNO, NON SE NE E' ORGANIZZATO NESSUNA MANIFESTAZIONE DI RILIEVO A LIVELLO CULTURALE, SE NON IL TARDIVO TENTATIVO DI FAR CORRERE ALLE CONTRADE UN PALIO STRAORDINARIO, TENTATIVO ABORTITO PER DIVERSI MOTIVI.
ORA, A MO' DI RIPARAZIONE, IL SINDACO CENNI LANCIA LA PROPOSTA DI CANDIDARE SIENA COME CAPITALE DELLA CULTURA EUROPEA 2019, ANNO IN CUI QUESTO ONORE TOCCHERA' A DUE CITTA', UNA ITALIANA E UNA BULGARA.
FORTUNATAMENTE LUI PER QUEL TEMPO NON SARA' SINDACO.
MA, PER LA CONSUETUDINE POLITICA CITTADINA, SICURAMENTE SARA' SEDUTO IN QUALCHE POLTRONA DI ENTI O AZIENDE MISTE LOCALI E POTRA' DIRE LA SUA COME HA FATTO FINO AD OGGI.
NEGATIVAMENTE. C'E' TUTTA UNA CLASSE POLITICA LOCALE DI "PROFESSIONISTI" CHE SI SCAMBIANO CONTINUAMENTE LE POLTRONE E COOPTANO LE VOCI DI FINTO DISSENSO CHE OGNI TANTO SI ALZANO A RECLAMARE LA PROPRIA FETTA DI QUATTRINO.
DI QUALE CAPITALE DELLA CULTURA VORREBBERO PARLARE LORSIGNORI?
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