Nazionalismo e business sono i punti di contatto fra Bush e Putin. Ne fa le spese il "bischero" presidente georgiano che, supponendo una sponda che gli Amerikani non hanno mai pensato di concedergli, si imbarca in un suicidio militar-politico contro i Russi.
1- gli Amerikani (non gli Americani) ovvero l'elite economico-militare che sorregge il potere di George Doppiovù hanno venduto e rivenderanno armi alla Georgia sconfitta e distrutta (doppio business) dopo aver fatto affari con la Polonia che la guerra l'ha evitata solo per mancanza di un casus bellis, mentre continuano a depredare il popolo americano (senza Kappa) dei dollari spesi in armamenti per Iraq, Afghanistan e quanto altro non ci è dato conoscere dalla stampa nazionale.
2- sanno bene che Putin non vuole mettere a repentaglio i rapporti economici con l'Europa (sponda importante del suo potere in Russia) e che al momento giusto si fermerà il carrozzone della guerra.
3- Putin incassa il valore aggiunto della soddisfazione nazionalistica dei Russi, da risollevare dopo la defezione degli ex-partners del Patto di Varsavia, che aggiunge vero consenso verso di lui nel popolo..
4- Bush evita di imbarcarsi in una qualsiasi opzione militare anzi diventa paladino della risoluzione pacifica dei conflitti che ha contribuito massimamente a scatenare. Gli Osseti del Sud sono stati sobillati da Mosca in chiave anti-espansionistica contro gli Amerikani che non avevano alcun bisogno di portare missili e armamenti ai confini russi.
5- La guerra sul territorio non coinvolge nè quello americano nè quello russo, quindi si può fare senza la rivolta della propria popolazione e chissenefrega del popolo georgiano.
Lasciate perdere i grandi pezzi di giornalismo degli editoriali sulla guerra sprecatisi in questi giorni in considerazioni fumose e teoriche e ideali. Se a Bush e Putin interessassero la Pace e la libera convivenza tra i popoli lasciando all'Olimpiadi il ruolo che nell'antica Roma fu di "panem et circenses" siete fuori strada.
Il business e il potere politico si alimentarono meglio con la guerra fredda. Solo che stavolta mancano i grandi ideali di democrazia e comunismo, quindi è tutto finto. La Russia ha scoperto il capitalismo e lo applica a modo suo.
Vorrei sottolineare, come nota polemica, il silenzio del Berluskaz (ma si sa che egli parla solo delle cose che lo interessano personalmente) che fra i tanti russi che poteva incontrare ha scelto Abramovich. Per parlare di calcio e Shevschenko
Il nuovo oppio dei popoli.
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