L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

domenica 21 ottobre 2012

LA GESTIONE POLITICA DEL PD DI BANCA MPS

Pubblichiamo da www.ilcittadinoonline.it un articolo di Red:

SIENA. Importanti sviluppi dell’inchiesta Antonveneta arrivano in queste ore. Secondo l’Ansa gli indagati iscritti nel registro sono i componenti del Collegio sindacale di banca MPS presenti nel 2007. Tommaso di Tanno, presidente, Leonardo Pizzichi e Pietro Fabbretti. Insieme con loro non viene confermato Antonio Vigni, all’epoca direttore Generale dell’istituto, carica che ha mantenuto fino alla fine del 2011. In questi giorni sono  stati sentiti anche - come persone informate dei fatti - i due ex-sindaci Maurizio Cenni e Franco Ceccuzzi, nonchè l'ex-presidente della Provincia, Fabio Ceccherini.
Confermiamo tuttavia il riserbo più assoluto dell’autorità giudiziaria, che sembra muoversi con i piedi di piombo e sta verificando l’enorme massa di documenti sequestrati dal 9 maggio a oggi. Proprio nell’assemblea primaverile che ne ha sancito l’uscita dal Collegio dei revisori, Di Tanno fece una affermazione - a un socio che gliene chiedeva conto - di grande importanza: “Il valore patrimoniale della banca (Antonveneta) era di 2,3 miliardi e fu acquistata per 9 miliardi. Non entro nel merito se il prezzo di 9 fosse appropriato...”. Tanto probabilmente è bastato alla Procura per dare improvvisamente corpo alla serie di illazioni che si stanno facendo da diversi anni sulla reale portata dell’operazione che, in facciata, voleva realizzare il sogno di trasformare il Monte dei Paschi in una grande banca nazionale, incorporando l’ultimo istituto di una certa dimensione presente sul mercato e sfilandolo di mano al proprietario straniero, che era venuto a curiosare nelle italiche storie di banche e di potere. Si salvava probabilmente anche così una raccolta di documenti compromettenti che partivano dal Banco Ambrosiano di Calvi al tentativo di scalata di Consorte. Ora ci dicono che nel vorticoso giro di denaro generato dall’acquisizione (perché i passaggi per realizzare la cosa non sono semplici come una compravendita di terreni), sarebbero usciti i soldi per sistemare i conti dissestati di PDS e poi DS, addirittura un miliardo. Un partito che, in nome della privacy, pur essendo un ente senza scopo di lucro e senza reddito, non ha mai spiegato a nessuno come abbia fatto a saldare i conti; e si che il suo tesoriere Sposetti, quando c’era da piangere, aveva affermato che “nel 2001 c’erano 580 milioni di debiti”. Sarà tutto merito delle Feste dell’Unità esentasse? Naturalmente l’eco di tutti questi avvenimenti è arrivato all’estero. Perfino il Financial Times si è detto d’accordo che MPS è la realizzazione di un sistema di potere basato su un semplice “scambiarsi soldi tra amici”, costruito in 500 anni di rapporti simbiotici con il territorio, la politica e una certa imprenditoria. Oggi il quotidiano britannico paventa la “nazionalizzazione totale o parziale”, dimostrando di essere ancora possibilista o un po’ ingenuo nelle valutazioni del futuro di Rocca Salimbeni. Financial Times, come Wall Street Journal e Der Spiegel sono sicuri che sia stato l’acquisto di Antonveneta il punto di non ritorno di MPS, con tutti gli annessi e connessi del caso. Solo un uomo è ancora convinto che i problemi non vengono da lì, ma solo dai 27 miliardi di titoli di Stato decennali giacenti in portafoglio (che furono comprati per cercare fonti “sicure” di guadagno nel tentativo di ripagare l’enorme debito fatto per l’ingordigia di pochi): Alessandro Profumo. Erano in tanti a sentirlo quando l’ha detto, e c’è in giro anche un filmato che lo comprova. Non sarebbe caso di cambiare idea, prima che qualcuno (oltre Lannutti), cominci a chiedere le sue dimissioni?

http://www.ilcittadinoonline.it/news/153371/Gli_echi_dell_affaire_Antonveneta_arrivano_ovunque_.html

1 commento:

  1. vedo che hai ripreso quasi un ritmo antico, è l'odore e il rumore del campo di battaglia? Me lo auguro, soprattutto per me impigrito negli scambi su FB. Un saluto.

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