L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

mercoledì 3 aprile 2013

LE MEZZE VERITA' DI PROFUMO

Le mezze verità di Profumo, lo scandalo derivati, il bilancio con oltre 3 miliardi di perdite. I motivi per gettare alle ortiche il titolo MPS nella prima giornata di borsa dopo Pasqua erano tanti e tutti così importanti che il fatto è successo immediatamente. Sospeso più volte il titolo, alla fine la ciambella di salvataggio è venuta dalla Consob che ha vietato la vendita allo scoperto dell’azione MPS, pur assistita dalla disponibilità dei titolo, ieri e oggi. Rafforzando così il divieto in vigore delle vendite allo scoperto nude, e permettendo di contenere le perdite per Rocca Salimbeni: il titolo ha chiuso con -2,81% a euro 0,1798 e portando la capitalizzazione di borsa ad appena 2 miliardi. Titolo così più appetibile che mai, se non ci fosse dietro la longa manus della politica che ha sempre l’asso nella manica della nazionalizzazione, per fermare l’intervento di qualche raider spacchettatore.
E di “cavalieri bianchi” parla l’Associazione piccoli azionisti della banca senese in relazione all’andamento di Piazza Affari: “L'inaspettata dimensione delle perdite contabilizzate, invece di tranquillizzare il mercato sulla chiusura di una stagione e la ripresa dell'azienda, vede oggi reazioni largamente negative sulla quotazione del titolo, innescate anche da impietosi giudizi degli analisti finanziari. Ai piccoli azionisti sorge il dubbio che questo non sia altro che la preparazione di un ingresso a buon mercato di cavalieri bianchi. Occorre tenere alta l'attenzione su quanto avviene nella nostra banca, che il mercato valuta oggi 1,9 miliardi”. Profumo ha sempre da giocarsi il jolly dell’aumento di capitale da 1 miliardo comprensivo di rinuncia della Fondazione a sottoscriverlo, da destinare a suo piacere: non ha mai palesato quale potrebbe essere l’investitore giusto, secondo lui.
L'associazione plaude per l’avvio delle procedure per l’azione di responsabilità verso il vecchio management mentre accusa di immobilismo quello attuale, mettendo in rilievo che “in una strategia di ridimensionamento e riposizionamento societario, il management non ritiene ancora necessaria la definizione di un processo di revisione statutaria, da noi auspicata e sollecitata. Su questo verifichiamo anche la miopia della Fondazione nell'amministrazione del proprio patrimonio, utile oggi solo alla nomina degli amministratori”. E plaude all’iniziativa di dare “la possibilità per tutti i clienti di richiedere la certificazione di possesso azionario direttamente dalle procedure di PasKey Internet Banking: e' un primo segnale in Italia di rimozione di inutili ostacoli burocratici, per l'ampliamento della partecipazione assembleare dei piccoli azionisti, e delle loro associazioni di rappresentanza”.
Ha scritto la banca senese che i derivati “hanno evidenziato elementi e circostanze di assoluta gravità e illegittimità che hanno determinato, e continuano a determinare, danni di ingentissimo ammontare" per MPS. In particolare, "l'emersione del carattere illecito delle operazioni in esame e delle loro conseguenze patrimoniali ha esposto la banca a un danno reputazionale che si è immediatamente tradotto in pregiudizi di ordine patrimoniale, tra cui in particolare il ritiro di depositi per alcuni miliardi, successivamente alla comunicazione al mercato e sulla stampa delle rivelazioni relative alle due operazioni con Nomura e Deutsche Bank". L’avevamo già riportato, e il -11% che il titolo faceva a metà mattinata di ieri non era che la giusta conseguenza. Ma tanti si chiedono quanti miliardi di depositi siano usciti da Rocca Salimbeni, quale percentuale sul totale amministrato: le mezze verità, appunto, di Profumo che non rendono servizio ad alcuno e contribuiscono ad alimentare indiscrezioni e sospetti.
Un modo di fare che all’estero non sarebbe approvato. In Germania su Commerzbank hanno agito con prontezza, in Francia su Dexia altrettanto. Perfino in Spagna con Banxia. Da noi, riguardo all’istituto senese, possiamo contare già su tre interventi pubblici non risolutivi: 1,9 miliardi Tremonti bond, 2 miliardi di Banca d’Italia a dicembre 2011, 4 miliardi di Monti bond. Definiti “nuovi strumenti finanziari” nuovi, appunto, creati ad hoc per una situazione alquanto oscura sul futuro della governance di MPS. Abbiamo scritto in tempi non sospetti della presenza della politica, non solo locale, dietro l’istituto. E gli aiuti in maniera non convenzionale sono venuti proprio dalla politica italiana, guarda caso. E si ritorna alle mezze verità di Profumo, che sta creando le condizioni per far accettare a tutti, dai cittadini senesi alla comunità finanziaria, il nuovo assetto societario del Monte dei Paschi che riporterà in auge il controllo della politica nella banca. Con i soldi pubblici, però, e godendo del fatto che l’interlocutore che potrebbe fermare tutto in nome della città di Siena oggi non esiste; in favore di una lobby e non dei cittadini. E si corre il rischio che non ci sarà nei prossimi due anni, se il commissario Laudanna non avrà le risposte che la Corte dei Conti ha chiesto e che sono indispensabili per poter svolgere la tornata elettorale amministrativa di fine maggio. C’è dunque grande interesse a che non si elegga un nuovo sindaco a Siena.

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