L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

domenica 28 aprile 2013

ULTIME VESTIGIA DELLA FONDAZIONE MPS

Proprio due anni fa esatti, il 28 aprile 2011, la Fondazione MPS per bocca del suo presidente Mancini si avviava sulla strada dell’autodistruzione finanziaria: “La Deputazione Amministratrice della Fondazione Monte dei Paschi di Siena ha valutato positivamente nei giorni scorsi l’aumento di capitale annunciato da Banca Monte dei Paschi ed avviato l’iter per l’autorizzazione relativa da parte del Ministero dell’Economia. La Fondazione farà quindi la propria parte per sostenere la Banca, per garantirne la non scalabilità e continuare ad assicurare il suo legame con il territorio di riferimento”. Scelte che avrebbero provocato l’insostenibile indebitamento che ne conseguì e le cui conseguenze, oggi, sono la presa di coscienza dello stesso presidente che la Fondazione non potrà più perseguire alcun ruolo di riferimento nella banca in favore del territorio. Si discute, a Siena, se questa deputazione che ha completamente fallito nella propria mission societaria dell’ultimo quadriennio sia autorevole nel proporre le modifiche dello statuto di cui ha completato la messa a punto, curata da Angelo Benessia, avvocato torinese esperto di corporate governance ed ex presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo. Un uomo legato a doppio filo con Siena, benché quasi nessuno in città lo conosca: “è stato tra i consulenti dell’acquisizione di Antonveneta, operazione che si rivelò un autentico capestro per le casse di Rocca Salimbeni. Successivamente, da presidente della Compagnia, chiamò sotto la Mole in qualità di direttore di Intesa San Paolo Paolo Morelli, oggi tra i principali indagati per concorso in bancarotta”. Un nome, quello di Angelo Benessia, che ritorna più volte nelle cronache finanziarie della banca senese e nell’attenzione della magistratura. A fine gennaio, Il Giornale scriveva: “Lo studio Benassia - ci conferma lo stesso avvocato - è stato perquisito dalla Gdf nell'ambito dell'inchiesta su Antonveneta in quanto advisor, come altri studi legali che si sono occupati della vicenda. Abbiamo fornito il materiale che cercavano, siamo assolutamente sereni”.  
L’ultima e attuale deputazione nominata per Palazzo Sansedoni si insediò il 3 agosto 2009. Quindi secondo lo Statuto (articolo 12, comma 3)il prossimo 2 agosto saranno decaduti dall’incarico. Entro il 5 maggio Gabriello Mancini deve inviare agli enti nominanti la richiesta di provvedere alle nomine di competenza. Entro il 3 luglio 2013 dovranno pervenire i nominativi scelti, con tutti gli allegati richiesti. Questo è lo stato dei fatti. La Deputazione si riunisce il 30 aprile, a sole 24 ore dall’assemblea MPS, per deliberare il nuovo statuto, di cui ha fatto circolare una bozza e su cui ha chiesto pareri non vincolanti ad alcune associazioni e enti definiti nella richiesta stessa. Tra le varie proposte, ha fatto notizia la richiesta di rappresentatività arrivata da Grosseto e provincia formulata dal sindaco di Grosseto. Per l’approvazione del nuovo statuto, tuttavia rimangono tempi tecnici strettissimi, perciò teoricamente a rischio di non dare i risultati immediati che vorrebbe Mancini, e consegnare la rappresentatività della Fondazione al sindaco che uscirà vincitore della tornata elettorale amministrativa di fine maggio. Lo scoglio viene dalla necessaria approvazione del Ministero dell’Economia, come già successo per la modifica introdotta il 25 luglio 2012. Cesare Peruzzi, su Il Sole 24 Ore, aveva scritto nello scorso marzo di una “norma transitoria per consentire il cambio dello statuto prima che parta l' iter del rinnovo degli organi di governo della Fondazione Mps. Messo a punto d' intesa con il ministero dell' Economia, il dispositivo che introduce la norma transitoria è stato votato venerdì sera (1 marzo 2013, ndr) dalla deputazione generale dell' Ente senese presieduto da Gabriello Mancini e prevede, nel caso in cui sia approvata la riforma dello statuto, la possibilità di ridurre sensibilmente i tempi della procedura. In concreto, è sufficiente che il nuovo statuto ottenga il via libera entro maggio”. Dalla lettura della bozza di statuto che Palazzo Sansedoni ha fatto circolare in questo periodo, però, di questa norma transitoria non vi è traccia. Sarà la solita forzatura (poco) legale, di gran moda in questi tempi di confusione istituzionale? Certo con l’assistenza del ministro uscente, Vittorio Grilli, ottenere questa velocità istituzionale era cosa facile. Fabrizio Saccomanni, che per prendere possesso del dicastero di via XX settembre lascerà la poltrona di Direttore Generale della Banca d’Italia, anche se organico al sistema potrebbe non essere d’accordo benché la richiesta avvenga con i buoni uffici dell’Acri.

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