L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

giovedì 1 gennaio 2009

ANNOTAZIONI DAL REGIME PUBBLICITARIO.

LA LETTERA DEL CDR DEL CORRIERE DELLA SERA ALLA PROPRIETA', VA RILETTA NEL GIORNO DI FESTA DELLA STAMPA ITALIANA. DOVE SI NARRA DI PROPRIETARI EDITORIALI NON DI MESTIERE, DI CONTRIBUTI GOVERNATIVI, DI CONDIZIONAMENTO DA STAMPA DI REGIME. QUELLO CHE NON SI VEDE DELLA POLITICA http://www.corriere.it/cronache/08_dicembre_31/lettera_cdr_azionisti_6de599ba-d751-11dd-ad28-00144f02aabc.shtml  MA CHE DI FATTO RENDE TANGIBILE IL POTERE ACQUISITO DAL BERLUSCONISMO IN QUESTI ANNI DI REGIME PUBBLICITARIO, CONSOLIDANDO IL TREND DELLO SVILUPPO DELLA TELEVISIONE PRIVATA DI FINE ANNI OTTANTA, CHE MI FA CONSIDERARE COME LA PRIMA REPUBBLICA NON SIA IN REALTA' MAI FINITA. IL TESTO IN SINTESI :


"Come azionisti del patto di sindacato, che controlla il 63,5 per cento di Rcs MediaGroup, avete deliberato in Consiglio di amministrazione, il 16 dicembre, di dismettere il piano industriale triennale che avevate approvato nel 2007 e di rinviarne alla seconda metà del 2009 la revisione o «rimodulazione». Lo avete deciso nella convinzione che il piano sia ormai superato, a causa della grave crisi economica internazionale, e nella speranza che il quadro del mercato sia più stabile e rassicurante nel medio periodo.


Tuttavia, la crisi dell'Azienda non è dovuta soltanto all'erompere, negli ultimi mesi, di una congiuntura sfavorevole e di una recessione sferzante, che hanno fatto cadere verticalmente la raccolta pubblicitaria. L'azzardo di acquisizioni rivelatesi per il momento disastrose, come quelle effettuate in Spagna proprio alla vigilia del crollo del mercato dei quotidiani (meno 42 per cento in nove mesi), ha già portato l'indebitamento del gruppo a sfiorare il valore dell'intero patrimonio. ...


Forse anche voi, come gli altri editori, attendete che un annunciato, miope contratto nazionale di lavoro azzeri ogni possibilità di trattativa e di programmazione condivisa... Ci saremmo aspettati una rigorosa e saggia strategia diretta a tagliare gli sprechi di gestione e di amministrazione così come gli sperperi della produzione e della diffusione mirata ad alzare il numero dei lettori, a migliorare il livello di prodotti collaterali scelti e imposti dal marketing in una crescente disaffezione del pubblico, a bloccare i giri di valzer di dirigenti che entrano ed escono giusto in tempo per raccogliere superliquidazioni d'oro. Invece di salvaguardare l'autorevolezza del Corriere, minata tra l'altro dal preoccupante asservimento del giornale al marketing e ad una pubblicità sempre più invasiva degli spazi, della titolazione, degli articoli; invece di rilanciare i ricavi editoriali, erosi dal calo delle copie vendute, il piano di risparmi prospettato da Azienda e Direzione rischia proprio di penalizzare la qualità e la completezza del servizio ai lettori RIDUCENDO GLI SPAZI PER L'INFORMAZIONE.


...In quanto azionisti, avete anche auspicato «un contesto di maggiore sensibilità istituzionale per il settore dell'editoria ». Una formula elegante per sollecitare più ampie provvidenze a carico della collettività e nuovi aiuti pubblici, da aggiungere ai fondi dei quali già beneficiate. È vero, fra voi azionisti di Rcs non c'è nessun editore puro, che abbia nei giornali e nei media il proprio «core business ».





Siete banchieri, imprenditori, finanzieri e capitani d'azienda che hanno altrove i propri principali interessi. Non ci meraviglia, perciò, che bussiate al governo e ai partiti per farvi aprire le casse dello Stato, ma ci preoccupa e ci inquieta perché questo non vi renderà più liberi ma semmai più obbedienti. In una fase confusa e delicata, la Redazione continua ad avere chiaro che il Corriere della Sera non è uno strumento nelle mani degli azionisti e vi ricorda ancora una volta che la missione di un giornale è di assicurare un'informazione libera, pluralista e, sempre e ovunque, indipendente. "



Il CdR del Corriere


IN TELEVISIONE LA SITUAZIONE DI PRONISMO VERSO IL REGIME PUBBLICITARIO E' OVVIAMENTE PIU' FORTE E ACCLARATA! LA LEGGE DI RIORDINAMENTO DEL SISTEMA DELL'INFORMAZIONE SCRITTA DA MEDIASET E NOTA COME LEGGE GASPARRI, DAL NOME DEL SERVO DEL POTERE E NON RAPPRESENTANTE DEI CITTADINI, HA INFERTO IL COLPO DI GRAZIA ALLA LIBERTA' D'INFORMAZIONE.BUON ANNO DA LEXDC, CHE FESTEGGIA E NON DIMENTICA ...

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