L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

sabato 23 marzo 2013

DERIVATI, UN INTRECCIO INFINITO PER MPS

Certo ci vuole una gran faccia tosta. Quando Giulio Tremonti, in videoconferenza alla presentazione del rapporto Abi sui bilanci bancari nel maggio 2011, affermava che “Ancora adesso i conti delle nostre banche non sono fatti con i titoli tossici, come da altre parti”, il presidente delle banche Giuseppe Mussari annuiva e tuonava a sua volta contro l’uso disinvolto dei cds, i derivati di credito, utilizzati dalla speculazione anche sui debiti pubblici europei specificando “è una pratica che io vieterei”. Sapeva già come sarebbe andata a finire? Aldilà delle già note e contabilizzate Alexandria e Santorini, gli inquirenti allargano le indagini sulla numerosa famiglia di prodotti derivati, strutturati e fondi di cui MPS si è riempito a partire dal 2004. Con l’obiettivo, per I Pm della procura di Siena, non solo di perseguire eventuali reati, ma anche recuperare il possibile dei profitti illeciti fatti a danno della banca. I soggetti indagati adesso si chiamano Cheyne e Duet, due investimenti da 50 milioni di dollari ciascuno decisi dal Baldassarri su cui ha lavorato Alberto Cantarini, fino al 2004 vice di Baldassarri al Monte. I due erano arrivati insieme a Siena nel 2001 dal Banco di Roma.
Cheyne sembra che sia andato subito male, nel 2004. Tanto da concentrare l’attenzione dei nostri sul solo Duet, un hedge fund ancora attivo a Londra. Ed è tutto un ritornare in prima pagina di cose spacchettate, come Anthracite, il  veicolo off-shore di Lehman Brothers che agiva come Garante e Calculation Agent. Anthracite investiva in Tarchon, in una spirale di investimenti e sommesse finanziarie senza fine. Probabilmente alimentata con due miliardi, si presume frutto di uno dei bonifici dell’affare Antonveneta  parcheggiato in un conto di una banca londinese che la Procura di Siena avrebbe rintracciato. Quando LB fallì nel settembre del 2008, gli investitori di Anthracite si ritrovarono senza Garante e Calculation Agent. Ad esempio, l'Enpam, il fondo previdenziale dei medici, ci aveva investito 45 milioni nel luglio 2006, nel 2012 ha smontato l'operazione, mantenendo solo il fondo sottostante Tarchon, e recuperando 34 milioni, calcolando una perdita di 10.
E infatti lo scorso 18 marzo le casse di previdenza interpellate da Covip,authority del settore, hanno dovuto inviare le risposte a un questionario che ha toccato pure il tema dei prodotti finanziari strutturati in bilancio e dei broker che li hanno collocati. Informazioni necessarie per capire lo stato dell'arte dopo quanto emerso nelle scorse settimane sugli intermediari che hanno distribuito bond strutturati agli enti pensione; alcuni di loro, tra l'altro, sono gli stessi che hanno lavorato sui derivati finiti nella pancia al Montepaschi. Ancora Enpam (medici) è oggi alla ricerca di 768 milioni di euro in parte investiti in derivati attraverso Gdp, società elvetica coinvolta in Alexandria. Anche Enasarco avrebbe 780 milioni investiti in Anthracite: gli iscritti alla Cassa attendono proprio da Covip di sapere dove siano finiti i soldi. Allarme anche per Eppi (periti industriali) e Enpacl (consulenti del lavoro) che cinque anni fa avevano il fondo in bilancio.

Le operazioni inglesi di MPS in prodotti strutturati & Co non passavano dalla filiale della banca, ma si rapportavano direttamente all'Area Finanza di Siena. E le autorità inglesi non hanno mai sopportato questa mancanza di supervisione della Direzione Generale sull’Area Finanza, evidentemente potendoci fare ben poco. Nella lista degli inquirenti, ci sono anche Casaforte e Chianti Classico, prodotti legati alle cartolarizzazioni del patrimonio immobiliare di Mps, di cui il prossimo CdA dovrebbe deliberare l’azione contro Mussari per portare in piazza quanto i magistrati avrebbero scoperto sull’alienazione a prezzi di favore. Ma da questo quadro d’insieme risulta che le operazioni in derivati, con le loro conseguenti perdite che richiedevano costose e continue ristrutturazioni, esistevano da prima che Mussari diventasse presidente e che Antonveneta sia stata la goccia che ha fatto tracimare tutto. Queste operazioni non sono mai state chiuse, perciò promettono di coinvolgere nomi quasi dimenticati del passato con una prescrizione lontana a venire. Un velenoso uovo di Pasqua che promette novità a bizzeffe nel prossimo futuro.

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