L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

giovedì 21 marzo 2013

QUEI CINGHIALI RADIOATTIVI SENZA UN PERCHE'

Due settimane fa, in controllo casuale svolto su cinghiali abbattuti durante la scorsa stagione venatoria, sono stati riscontrati in 27 campioni un livello di cesio 137 superiore allo soglia indicata dal Regolamento 733 del 2008, come limite tollerabile in caso di incidente nucleare. Immediatamente il primo pensiero è andato a qualche sacca residuale sul territorio di sostanze radioattive arrivate dopo il disastro di Chernobyl. Gian Piero Godio, esperto in questioni nucleari di Legambiente Piemonte e Val d'Aosta, ne è stato abbastanza convinto da subito: “Non può essere altro che la ricaduta delle emissioni della centrale di Chernobyl. Altre spiegazioni non potrebbero esserci: il comprensorio della Valsesia non presenta alcuna sorgente radioattiva. La causa più probabile del contagio sono le sostanze emesse in seguito all'incidente nucleare dell'86. Anche se i livelli di Cesio 137 riscontrati negli animali abbattuti mi sembrano quasi inverosimili”. Tesi sposata dalle autorità, che hanno attivato controlli ulteriori per comprendere e circoscrivere il fenomeno. Noi invece avremmo dubbi, non giustificati scientificamente, ma dovuti all’esperienza passata con le “voci ufficiali” del governo. Il primo disinformatore del disastro di Fukushima è stato, come tutti ricorderanno, il governo giapponese. Nel paese del sol Levante non si riesce ancora a contabilizzare i danni accessori subiti dalle popolazioni che, data la negazione dell’ampiezza della tragedia, non sono state evacuate con la necessaria prontezza e non si è provveduto alla messa in sicurezza dei reattori che, sottostimati nei danni, hanno continuato per mesi a inquinare e distribuire radioattività.
 Elena Fantuzzi, responsabile dell'Istituto di Radioprotezione dell'Enea, aveva accennato a ipotesi alternative in un'intervista al Corriere della Sera: “Il cesio 137 è un radionuclide artificiale prodotto dalla fissione nucleare. Viene rilasciato da siti nucleari. Le ipotesi più immediate sono quelle secondo cui potrebbe essere stato rilasciato in seguito all'incidente nella centrale nucleare di Chernobyl del 1986. Ma bisogna considerare anche i siti nucleari nella zona, fra i quali la centrale di Trino Vercellese smantellata nel 1987 e il sito sperimentale dell'Enea, a Saluggia. Non è esclusa neppure la pista dei rifiuti tossici.  Bisognerebbe considerare anche il metabolismo dei cinghiali, capire se ha caratteristiche tali da favorire l'accumulo del cesio 137 al di sopra dei limiti considerati sicuri”.
Caso da non sottovalutare, e non per fare allarmismo. Lo spiega lo stesso ministero della salute: “I risultati hanno evidenziato la presenza di un numero consistente di campioni  con livelli di Cesio 137 superiori a 600 Bq/Kg (Becquerel per Kilo, unità di misura per il cesio 137). I valori dei campioni oscillano in un range tra 0 e 5621 Bq/Kg e 27 campioni presentano valori al di sopra dei 600 Bq/kg. Ad oggi dei 27 con valore superiore alla soglia ne sono stati inviati 10 al Centro di Referenza Nazionale per la Ricerca della Radioattività nel Settore Zootecnico Veterinario dell'IZS di Puglia e Basilicata; 9 sono stati confermati, con la metodica accreditata, con valori superiori ai 600 Bq/Kg. Il decimo campione ha un valore attorno ai 500 Bq/Kg. E' programmato l'invio dei 17 rimanenti campioni positivi allo screening al Centro di Referenza nazionale di Foggia. Il cesio 137 è un isotopo radioattivo rilasciato, tra l'altro, nel 1986 dalla centrale di Chernobyl”.
C’è da aggiungere che, almeno per quanto riguarda la Toscana, gli uffici regionali sono rimasti immobili, compresa l’agenzia Arpat. Eppure se la teoria delle scorie ucraine piovute dal cielo nel 1987 fosse vera ci sarebbe da preoccuparsi e fare controlli: le “sacche” di cesio ipotizzate in Valsesia potrebbero essere anche da noi e nessuno averle masi scoperte. Perché il controllo eseguito in Piemonte è stato casuale (si indagava sulla trichinellosi, una malattia parassitaria che colpisce i suini in genere) e gli abbattimenti anche da noi sono frequenti vista la eccessiva presenza degli ungulati sul territorio. Addirittura in Germania la caccia al cinghiale è vietata in alcune aree del paese e la legge tedesca sull'energia atomica risarcisce i cacciatori che abbattono animali troppo contaminati per poter essere mangiati. Ma non siamo nemmeno sicuri di come gli uomini non salvaguardino i territori dove vivono, visto che discariche abusive appaiono come funghi in tutta Italia: perché non seppellire materiale radioattivo là dove è terreno impervio buono solo per i cinghiali?

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