IL CASO DEL PROMOTEORE FINANZIARIO CHE RUBA QUASI DUE MILIONI DI EURO AI SUOI CLIENTI E ALLA FIDEURAM CHE VIENE SCOPERTO, DENUNCIATO E PROCESSATO NELLE PAROLE DELL' ARTICOLO DE "LA STAMPA" DI TORINO :
"Si arriva in tribunale. Tre sentenze raggruppate in una: «perché il disegno criminoso (32 risparmiatori truffati, ndr) è da ritenersi unico, trattandosi di medesima violazione di legge nello stesso arco temporale». E’ l’istituto giuridico della continuità. Il pm Furlan ne spiega la ratio: «Altrimenti si rischierebbero pene sproporzionate». Come negli Stati Uniti, dove chi turlupina i risparmiatori si farà anche 100 anni di carcere. «Ma in America - come dice Furlan - i risparmiatori sono più tutelati. E poi se non si patteggiava, bisogna fare i tre gradi di processo e tutto finiva in prescrizione. E se non patteggiava, il massimo erano nove mesi di affidamento ai servizi sociali». Invece il patteggiamento ha ridotto «i tre anni e nove mesi e dieci giorni» in «due anni sei mesi e dieci giorni». La multa è scesa da 1200 a 800 euro. I «fatti criminosi» però sono avvenuti nel periodo abbracciato dalla legge 241/2006: l’indulto votato da tutto il Parlamento salvo rare eccezioni. L’ultima spiaggia è il processo civile: durata italica media circa sette anni. Gli avvocati Frida Scicolone e Riccardo Scalisi che difendono una delle truffate hanno chiamato in causa la Fideuram che, beffa delle beffe, ad alcuni risparmiatori aveva proposto come nuovo consulente lente l’ex signora Spagnolo: «Una recente sentenza della Cassazione inasprisce le responsabilità delle società finanziarie e stringe i legami con i suoi dipendenti in caso di truffa. Le speranze di rivedere i soldi indietro, almeno in sede civile, ci sono». Al tavolo penale, invece, come al casino: «Et voilà, rien va plus».
APPUNTO, LA CERTEZZA DELLA PENA E' DI NON SCONTARLA AFFATTO.
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