L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

mercoledì 6 ottobre 2010

I CORSI E I RICORSI DEGLI ATTENTATI

SCRIVEVA IL GIORNALE IL 14 DICEMBRE 2009 DOPO "L'ATTENTATO" A BERLUSCONI :


No, la violenza contro Berlusconi non è stata un caso, una tragica fatalità. C’è una regia e una strategia che passa anche per giornali, segreterie politiche e trasmissioni televisive irresponsabili. Se la solidarietà di ieri sera ha un senso, Fini e Casini devono immediatamente togliere qualsiasi legittimazione politica al piano di una opposizione che sta diventando sempre più extraparlamentare. Come ai vecchi tempi, i cattivi maestri pontificano, cretini, delinquenti e pazzi, agiscono. Il tutto sotto l’ombrello della Costituzione sacra e intoccabile, di quella parte della magistratura politicizzata, di chi sostiene che la volontà popolare non conta e chi vince le elezioni, se è Berlusconi, non può governare. Cambiamola, questa Costituzione, facciamo subito le riforme.


SE CAMBIAMO LA DATA E LE RISCRIVIAMO TALI E QUALI IN QUESTI GIORNI DELL' "ATTENTATO" A BELPIETRO, NON CAMBIA UNA VIRGOLA NEL DISCORSO DEI SERVITORI DEL PREMIER, TANTO DIMOSTRA CHE E' SOLO RETORICA DA CAMPAGNA ELETTORALE PERMANENTE.


ORA, IL SOSPETTO CHE L' ATTENTATO SIA UNA BUFALA E' GRANDE. LE PERPLESSITA' CHE AVEVO SOLLEVATO NEL MIO POST DEL 1 OTTOBRE SONO COSI' LOGICHE - E BASATE SUL RACCONTO FATTO DA BELPIETRO, NON DA FUGHE IDEOLOGICHE IN AVANTI - CHE L' INCIDENTE SEMBRA PASSARE SUBITO IN SECONDO PIANO.


PERCIO' CON I PROCLAMI DEL FOMENTARE L' ODIO DA PARTE ALTRUI CI ANDREI PIANO ...

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