L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

giovedì 18 dicembre 2008

ROMEO IL RITRATTO DI UNA CHIAVICA DI TANGENTOPOLISTA MAI PENTITO

CON UNA CONDANNA PRESCRITTA IN CASSAZIONE NEL 2000, GRAZIE ALLE LEGGI SULLO SNELLIMENTO DELLA MACCHINA DELLA GIUSTIZIA COME SOLO BIPARTISANAMENTE SI PUO' FARE.


ANSA. IT : Alfredo Romeo sembra essere un personaggio che sulle rovine di Tangentopoli è riuscito a costruire la sua fortuna. Fortuna che si è avvalsa di amicizie politiche bipartisan. Arrestato all'epoca di Mani pulite, uscì dal carcere dopo pochi giorni accusando i politici dell'epoca di avergli 'estorto' del denaro. Venne condannato in appello con l'accusa di corruzione a 2 anni e sei mesi. La sentenza però non è mai stata definitiva e nel 2000 è stata prescritta in Cassazione. Ma già negli anni precedenti l'imprenditore era diventato 'snodo fondamentale', ricorda oggi un inquirente, del mercato immobiliare italiano, basti pensare che alla 'Romeo Immobiliare', nel 2007 era stato affidato in gestione un patrimonio che superava i 48 miliardi di euro. Presente in città come Milano, Venezia, Roma, l'ascesa comunque è cominciata da Napoli. Nel 1989 la Romeo Gestioni si aggiudica, per la prima volta in Italia, il censimento e l'amministrazione di un grande patrimonio pubblico, quello del comune di Napoli, un affare da circa 100 miliardi di lire. Incarico prorogato per sette anni. Una credenziale, quella dell'appalto vinto a Napoli, che lo porterà senza troppi inconvenienti alla conquista del mercato italiano...  E si occupava anche della manutenzione delle strade della capitale. Anzi se ne occupa finché il sindaco Gianni Alemanno interrompe il rapporto, con una revoca, proprio a novembre con l'arrivo delle prime piogge. Gli uffici dell'assessorato ai lavori pubblici capitolini hanno sottolineato della 'gravi inadempienze'. Ma per quel lavoro la Romeo sembra abbia percepito somme che sfiorano i 45 milioni di euro. Sulla vicenda non ci sono indagini in corso nella capitale ma l'imponenza della cifra la dice lunga sull'importanza che l'imprenditore aveva in quasi tutti i palazzi di potere. Il gruppo Romeo, sembra abbiano accertato ora gli inquirenti, ha una rete di relazioni molto capillare, arrivando anche alla manutenzione del Quirinale, del Senato e del ministero dell'Economia...  E secondo i giudici romani, Romeo avrebbe usato il magistrato napoletano Bruno Schisano per risolvere la faccenda, collezionando così una nuova accusa per abuso d'ufficio. Il processo è stato fissato per il 19 dicembre.


QUANTI TANGENTOPOLISTI NON PENTITI ESISTONO OGGI IN ITALIA? QUANTO POTERE ALIMENTANO?

Nessun commento:

Posta un commento