L'importante è che la morte ci colga vivi (Marcello Marchesi)

"L'importante è che la morte ci colga vivi" (Marcello Marchesi)

lunedì 3 novembre 2008

SONO MOLTI ANNI CHE MI CHIEDEVO

COME FACESSERO I CINESI A SOSTENERE QUEI TASSI DI SVILUPPO A DOPPIA CIFRA SENZA, PER CONTRALTARE, SCONTARE LA RIVALUTAZIONE DELLA PROPRIA MONETA. CRESCIUTO NEGLI ANNI SETTANTA, QUANDO L'INFLAZIONE E LA SCALA MOBILE ERANO LE FORMIDABILI ALLEATE PER LA CONTINUA SVALUTAZIONE DELLA LIRA CHE MANTENEVA COMPETITIVE LE NOSTRE ESPORTAZIONI, MI CHIEDEVO QUALE MARCHINGEGNO AVESSO ESCOGITATO I CINESI.


IN UN ALTRA STORIA MI CHIEDEVO DOVE CAVOLO PRENDEVA A DEBITO I SOLDI GEORGE W, BUSH IN PRESTITO PER FARE LE GUERRE! CHI POTEVA ESSERE COSI' DEFICIENTE DAL METTERE A RISCHIO LA PAX INTERNAZIONALE E PERMETTERE AL GUERRAFONDAIO AMERIKANO (ANCHE PER L'EXTREMISTA DI CENTRO SEMBRA ORMAI CHE COSI' PASSERA' ALLA STORIA DOUBLE VU) ... 


Nel 2007, la Cina ha costituito il China Investment Corporation, un fondo d'investimento sovrano con una dotazione di 200 miliardi di dollari attivo sul mercato azionario; il primo investimento del neonato fondo è stato l'acquisto del 10% del gestore di private equity[1] Blackstone, cui ha fatto seguito l'investimento da 5 miliardi di dollari nella banca Morgan Stanley. Questo fondo dispone di ingenti riserve di valuta estera, grazie al notevole surplus commerciale della Cina: le riserve, finora investite in gran parte in titoli del tesoro USA, sono ininterrottamente cresciute fino a raggiungere i 1.810 miliardi di dollari a luglio 2008 (erano circa 500 milioni di dollari a fine 2004).


Dal luglio 2005, la Cina ha permesso una rivalutazione della sua valuta rispetto al dollaro Usa.  Negli ultimi due anni il rapporto Yuan/USD è passato da 8,3 circa (livello mantenuto stabile per un intero decennio!) all’attuale 6,834 (UIC del 17-10-2008) praticamente stabile da luglio 2008, con una rivalutazione complessiva della moneta cinese di oltre il 17 per cento in tre anni. http://www.adusbef.it/download.asp?Id=6803&T=1



I CINESI HANNO FINANZIATO L'ESCALATION MILITARE AMERICANA DOPO L'11 SETTEMBRE 2001!

E ORA NON POSSONO VENDERE I TITOLI DI STATO USA PERCHE' LE PERDITE SAREBBERO INGENTISSIME! CHISSA' QUANTE LEHMANN BROTHERS AVEVANO!



 "Perché la Cina popolare ha accumulato tanta riserve in moneta statunitense e altrettanti titoli americani nel corso degli ultimi cinque anni? Presto detto:  il governo cinese aveva, ed ha, il chiaro obbiettivo strategico di mantenere un ritmo di crescita economica molto elevato, oggi poco inferiore al 10% (il trend quinquennale ha un tasso di crescita che oscilla tra l’8% e l’11%). Uno sviluppo spinto principalmente dalle esportazioni. Ma come faceva la Cina a permettersi ritmi del genere, con uno yuan debole in rapporto al dollaro? Comprando sempre più dollari, ecco la soluzione. E i benefici, per un po’, sono stati un basso livello di inflazione, dei livelli occupazionali in forte crescita, l’aumento della produzione e un’alta propensione all’accumulazione. Insomma il “miracolo economico” cinese di cui anche noi sappiamo qualcosa. 

Per anni l’amministrazione Bush ha condotto una battaglia solitaria per costringere Pechino ad apprezzare lo yuan. E non c’è da stupirsi se per anni il Dollaro è stato tanto debole: una forte domanda di beni statunitensi, promossa dalle politiche di Pechino, aveva fatto scendere inesorabilmente i tassi di interesse USA, deprezzandone la moneta. Insomma gli Stati Uniti pagavano il miracolo economico cinese, e i cinesi, dal canto loro, sostenevano la global sharing del debito statunitense, che gli USA sono abituati a far pagare agli altri.  


Ora il gioco si è rotto.  I cinesi sono preoccupati che i loro investimenti in US securities perdano valore (parliamo sempre di un trilione di dollari), almeno quanto lo sono i giapponesi. Entrambi non venderanno le US securities nelle loro mani in breve tempo. Pechino ha tutto l’interesse a che la locomotiva USA riparta. E’ probabile che il governo cinese continui, per contro, a investire negli USA soprattutto ora che il mercato del know how  finanziario statunitense è cosi a buon mercato, come suggerisce Li Dao-kui dell’università di Tsinghua. Una cosa è certa: Pechino ha imparato la lezione e verrà  il tempo degli asian bond. E non dovremmo aspettare a lungo.


PACCHE SULLE SPALLE ALL'AMICO BUSH E BARZELLETTE PER TUTTI!



2 commenti:

  1. ti giuro, mi gira la testa..

    ciao Lex

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  2. mandiamogli la cgil... poi vedi come si danno una calmata...

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